Ciao, sono Elena, l’esperta in genetica che ti aiuterà a trovare delle risposte sulla trasmissione delle distrofie ereditarie della retina. Probabilmente ti starai chiedendo “Da dove vengono le distrofie ereditarie della retina?” Per rispondere a questa domanda dobbiamo dare un’occhiata da vicino ai nostri geni. I geni vengono spesso considerati il progetto della nostra vita. Come se fossero un manuale di istruzioni, i nostri geni ci raccontano come cresce e funziona ogni parte del nostro corpo, occhi inclusi. Gli esseri umani hanno circa 25.000 geni.1
I geni sono conservati in quasi tutte le cellule del nostro corpo in strutture filiformi chiamate cromosomi. Abbiamo 23 coppie di cromosomi.2 Per ogni coppia, ereditiamo un cromosoma da nostra madre e uno da nostro padre. In ogni cromosoma c’è un filamento di acido deossiribonucleico, anche detto DNA. Se i geni sono il progetto della nostra vita, possiamo immaginare il DNA come le indicazioni per questo progetto. I nostri geni racchiudono le precise istruzioni su quanto saremo alti, il colore dei capelli, e tutte quelle caratteristiche che ci rendono unici. Ogni sequenza di DNA è composta da migliaia di blocchi chiamati Adenina (A), Citosina (C), Guanina (G) e Timina (T). Queste lettere si uniscono per formare dei lunghi filamenti. L’ordine in cui sono disposte le lettere dà indicazioni specifiche al nostro corpo.3
Quando il nostro DNA contiene anche la più piccola mutazione – ad esempio una lettera mancante, una lettera sostituita da un’altra, lettere in più – è lì che ereditiamo una variante genetica dai nostri genitori e potremo trasmetterla alle generazioni future.4 La maggior parte delle varianti geniche è considerata benigna, il che significa che potrebbe non avere un impatto rilevante sulla nostra salute. Alcune varianti però possono avere conseguenze sul funzionamento del nostro organismo 5, inclusa la funzionalità dei nostri occhi. Il risultato potrebbe essere una perdita della vista o disturbi dovuti a una distrofia ereditaria della retina. Con l’evoluzione dei test genetici aumenta la possibilità di individuare la causa genetica delle distrofie retiniche ereditarie in un numero sempre maggiore di persone.6
Solo negli ultimi 10 anni, sono stati scoperti quasi 100 nuovi geni relativi alle distrofie ereditarie della retina, arrivando a un totale di oltre 270 geni.7E il continuo progresso della scienza permetterà di identificarne altri. Quindi, se non hai mai fatto un test genetico, o se un test fatto in passato ha dato risultati negativi o inconcludenti, parla con il tuo oculista della possibilità di effettuare o ripetere un test. Non perderti il prossimo video sulle diverse modalità in cui le malattie della retina possono essere ereditate, su geniinvista.it.
Ciao, sono Elena. In quanto esperta in genetica mi viene chiesto spesso come le modifiche ai nostri geni, dette “varianti geniche”, possano essere ereditate. Oggi vi accompagnerò nella scoperta di tre modi diversi tramite cui le distrofie ereditarie della retina possono esserci trasmesse dai nostri genitori.1 La prima è l’ereditarietà autosomica dominante.2 Wow, che parolona! Ecco che significa: forse ricordi dal video Geni 101 che i nostri geni si trovano all’interno dei cromosomi.
Abbiamo 23 coppie di cromosomi e, per ciascuna coppia, ereditiamo un cromosoma da ciascun genitore.3 Per spiegare come funziona questo schema ereditario può essere utile immaginare due farfalle – una rappresenta la madre, una il padre. In questo caso, la farfalla con la variante genetica ha una macchiolina. Le macchioline rappresentano le distrofie ereditarie della retina negli esseri umani. Per l’ereditarietà autosomica dominante il bambino avrebbe bisogno di ereditare una singola variante genetica per ereditare la malattia. Quindi, nel caso un solo genitore abbia questa variante, il bambino ha il 50% di possibilità di ereditare quella malattia della retina, rappresentata dalla macchiolina aggiunta.
Abbiamo poi l’ereditarietà autosomica recessiva. In questo caso, anche se i genitori non presentano una distrofia ereditaria della retina, potrebbero comunque esserne portatori. Un portatore è qualcuno che presenta la variante genetica nel proprio DNA, ma non mostra sintomi; solo raramente un portatore mostra i sintomi della malattia. In ogni caso, un portatore può trasmettere la variante genetica ai figli. A differenza dell’ereditarietà autosomica dominante, il bambino, per essere affetto dalla malattia ereditaria, dovrebbe ereditare due copie della variante genetica, una dalla madre e una dal padre. Questo vuol dire che se entrambi i genitori sono portatori sani del gene, il figlio avrà il 25% delle possibilità di ereditare entrambe le copie del gene ed ereditare quindi la malattia della retina e il 50% di possibilità di ereditare una sola copia e diventare portatore.4
Vediamo ora l’ereditarietà recessiva legata al cromosoma X. Per comprendere questo tipo di ereditarietà, dobbiamo guardare con attenzione i cromosomi dei genitori perché in questo caso la variante genetica è trasmessa solo dal cromosoma X. Le donne hanno due cromosomi X, gli uomini un X e un Y. Se una donna eredita un cromosoma X con variante genetica, ha ancora un cromosoma X sano “di riserva” che potrebbe funzionare nel modo giusto. L’uomo invece ha solo un cromosoma X, il che vuol dire che se questo presentasse la variante, non avrebbe un cromosoma X “di riserva”. Ciò vuol dire che rischia di avere più possibilità di essere affetto da ereditarietà legata al cromosoma X recessiva.5
Nel caso in cui la madre fosse portatrice e il padre non fosse affetto da questa condizione, un loro figlio maschio avrebbe il 50% di possibilità di ereditare questa condizione. Se invece avessero una femmina ci sarebbe il 50% di possibilità che lei sia portatrice della variante. Sappiamo che le informazioni da assimilare sono parecchie. Comprendere i meccanismi dell’ereditarietà permette di comprendere come queste malattie siano trasmesse. È importante sapere che la storia familiare è solo un pezzettino per risolvere il puzzle della diagnosi. Potresti ereditare i geni che causano le malattie della retina anche se nella tua famiglia non c’è una storia nota per queste patologie. Un test genetico, insieme alle valutazioni cliniche, potrebbe darci più risposte. Per altre informazioni non perderti i prossimi episodi su geniinvista.it.
L’evoluzione dei test genetici permette di confermare la diagnosi con sempre maggiore precisione.2,4
Sono tanti gli studi clinici volti ad individuare potenziali trattamenti per le distrofie ereditarie della retina.
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