È ormai dimostrato da molti studi che la psoriasi possa avere un impatto negativo da un punto di vista psicologico e sociale. In particolare diverse ricerche hanno chiarito il legame tra questa patologia e lo stress cronico, l’ansia, la depressione e l’insonnia. Le ragioni sono principalmente tre:
– la psoriasi impone al paziente un cambiamento nelle abitudini quotidiane, e questo ha a sua volta conseguenze su lavoro, affetti e divertimento;
– la patologia, con i suoi sintomi e il relativo carico di preoccupazioni, sembra avere effetti negativi sul sonno. Questo è particolarmente vero nelle forme di psoriasi a placche in cui frequentemente è presente il prurito notturno;
– in quanto patologia cronica, la psoriasi può causare disagio legato alla preoccupazione di possibili peggioramenti, il che può portare a stress anche quando la malattia è in remissione.
Un ulteriore aspetto molto studiato è inoltre quello legato all’immagine di sé: le trasformazioni della pelle prodotte dalla psoriasi, infatti, possono causare imbarazzo nelle relazioni con gli altri e con l’altro sesso in particolare, soprattutto nei pazienti più giovani e in particolare tra le ragazze. I motivi sono molti:
– le persone affette da patologie dermatologiche sono talvolta associate nell’immaginario comune all’idea di contagio anche quando questo è impossibile, come nel caso della psoriasi;
– alcuni pazienti sono affetti da forme di psoriasi che causano un esteso interessamento della pelle e che producono lesioni in zone visibili del corpo, come le mani e la faccia, o particolarmente delicate come la zona genitale;
Il paziente può fare molto per ridurre lo stress prodotto dalla psoriasi. Prima di tutto è utile conoscere bene la malattia e le sue caratteristiche cliniche, i fattori che possono facilitare un peggioramento e il suo modo di manifestarsi: anche solo la consapevolezza consente al paziente di trovare in sé le risorse psicologhe necessarie ad affrontarla al meglio. Del resto, come spiegato da moltissimi studi sull’impatto psichico delle patologie croniche, ridurre il carico di ansia ha già di per sé una conseguenza positiva sull’andamento della malattia: è dimostrato infatti che stati psichici alterati possono peggiorare la prognosi di malattie come la psoriasi.
Fortunatamente oggi le cose stanno cambiando. Le innovazioni nelle terapie hanno infatti ridotto l’impatto psicologico di questa malattia. Oltre a farmaci sempre più efficaci, da qualche tempo vengono impiegati molti strumenti, insieme alla psicoterapia, che possono essere utili ad affiancare il paziente nella gestione dell’impatto psicologico della psoriasi:
– sedute di rilassamento;
– training autogeno;
– tecniche utili a controllare l’ansia come quelle basate sulla mindfulness.
Nel loro insieme queste strategie rappresentano alleati fondamentali per il benessere quotidiano. Non a caso molti centri per la diagnosi e la terapia della psoriasi danno ai pazienti la possibilità di aderire a programmi di affiancamento psicologico utili a questo scopo.