Il PASI, acronimo di Psoriasis Area Severity Index (indice di gravità della psoriasi per aree), è un indice impiegato dai dermatologi per valutare la gravità della malattia e monitorare l’efficacia delle terapie nel corso del tempo.
Impiegato già dal 1978, questo strumento diagnostico è utile ai medici per inquadrare la condizione iniziale del paziente e l’evoluzione della patologia: come noto, infatti, la diagnosi di psoriasi è affidata pressoché esclusivamente all’osservazione dal parte del clinico che che osserva le lesioni cutanee e ne valuta:
La valutazione di alcuni parametri consente, tramite l’indice PASI, di ottenere un punteggio che va da 0 a 72, ovvero dall’assenza di lesioni al grado più elevato di gravità.
Per calcolare il PASI il corpo del paziente è suddiviso in quattro aree:
Per ciascuna di queste aree il dermatologo assegna quattro punteggi relativi a:
Il punteggio finale si ottiene applicando una formula che considera questi diversi aspetti nelle quattro aree di cute. Più nello specifico, il risultato consente di classificare la psoriasi come:
L’indice PASI è inoltre utile anche a valutare l’efficacia dei farmaci sistemici. Ad esempio, il raggiungimento del PASI50 indica che c’è stato un miglioramento del 50% del PASI rispetto al valore iniziale.
A livello sperimentale l’indice è particolarmente utile, tuttavia nella pratica clinica il calcolo del punteggio può risultare complesso. . Attualmente esistono calcolatori, disponibili anche online, che consentono al medico di ottenere il dato semplicemente inserendo i dati osservati sul paziente.
Per maggiore comodità è stato sviluppato anche un indice PASI “semplificato” detto Simplified Psoriasis Area Severity Index (SPASI). L’indice BSA (Body Surface Area), valuta esclusivamente la percentuale di cute interessata dalle lesioni.
Conta la percezione soggettiva del paziente
Tutti questi indici, incluso i PASI, non prendono in considerazione le differenze tra le varie forme di psoriasi e la localizzazione delle lesioni.
Ad esempio, le lesioni su viso o le lesioni sui genitali, possono causare disagio psicologico maggiore rispetto ad altre, peggiorando la condizione soggettiva del paziente.
Allo stesso modo, lesioni localizzate in specifiche aree (ad esempio le pieghe cutanee) possono causare dolore o possono impedire lo svolgimento delle attività quotidiane (ad esempio in caso di psoriasi delle mani e dei piedi). A questo proposito il DLQI (Dermatology Life Quality Index) è un altro utile strumento: si tratta di un questionario somministrato al paziente che indaga come la psoriasi possa influenzare aspetti psicologici e comportamentali del paziente. L’ approccio terapeutico migliore dovrebbe tenere in considerazione anche la percezione soggettiva del paziente relativa alla malattia.