La relazione tra scelte alimentari e psoriasi è molto complessa. Quello che mangiamo può influire sui sintomi della malattia, ma non solo. Le nostre abitudini alimentari hanno un impatto significativo su molte delle patologie che possono correlarsi alla psoriasi.
Perdere peso significa abbassare i livelli di infiammazione dell’organismo. Sappiamo, inoltre, che la psoriasi si associa all’obesità e l’incremento di peso ne aumenta il rischio.
E sappiamo che intervenire con una dieta su pazienti psoriasici in sovrappeso o obesi, in genere migliora la risposta alla terapia, la severità dei sintomi e la qualità della vita del paziente.
Alcuni studi hanno correlato l’obesità ad un aumentato rischio di malattia psoriasica: all’aumentare dell’indice di massa corporea (IMC) è associato un più elevato rischio di sviluppare la psoriasi e artrite psoriasica, nonché un aumento della gravità della malattia.
La presenza di obesità sembrerebbe fornire la spinta che scatena la psoriasi in persone che sono già predisposte. Ma, non solo, nei soggetti in sovrappeso, perdere peso sembra migliorare l’efficacia dei trattamenti. Serve dunque mettersi a dieta? Sappiamo che le cellule adipose secernono citochine, ovvero le proteine che possono scatenare l’infiammazione: “Quindi, se si perde peso, si procede alla riduzione del combustibile che scatena l’infiammazione“. Nel breve periodo, anche una perdita di peso minima, nei pazienti in sovrappeso o obesi, ha contribuito a ridurre la gravità della malattia, aumentando anche l’efficacia del trattamento.
Un ulteriore studio studio pubblicato sempre sul British Journal of Dermatology ha anche identificato una associazione tra perdita di peso e una riduzione della gravità della psoriasi
In sostanza, dopo 20 settimane di dieta, associata ad esercizio fisico, nei pazienti con psoriasi attiva e in terapia la gravità della malattia è risultata sensibilmente ridotta. Come hanno sottolieato gli autori: “La psoriasi, soprattutto se grave, è associata ad un aumentato rischio di morbilità e mortalità cardiovascolare, di conseguenza, intervenire sul peso, soprattutto in pazienti obesi o in soprappeso, significa migliorare oltre che i sintomi e l’estensione della psoriasi anche i fattori di rischio cardiovascolare”. L’impatto a lungo termine di un intervento dietetico sulla psoriasi rimane da esplorare.
Ma i risultati di questo studio sottolineano l’importanza della perdita di peso come parte di un trattamento complessivo per la psoriasi e le sue condizioni di comorbidità nei pazienti in sovrappeso con psoriasi.
Oltre al miglioramento della gravità della malattia, vi sono altri incentivi che possono motivare i pazienti obesi con psoriasi a perdere peso. Basti pensare alle patologie associate alla malattia: la psoriasi, soprattutto se grave, è associata ad un aumentato rischio di morbilità e mortalità cardiovascolare.
La perdita di peso migliora i fattori di rischio cardiovascolari (ad esempio ipertensione arteriosa, diabete e colesterolo alto). Inoltre, l’obesità può diminuire l’effetto terapeutico di alcuni farmaci.
“Sappiamo che il grasso è un tessuto infiammatorio, quindi mantenere un peso sano e ridurre il grasso corporeo complessivo, potrebbe tradursi in una riduzione dell’infiammazione sistemica”, ha detto il dottor Nehal Mehta, cardiologo presso il National Institutes of Health. “Pensiamo che questo può, a sua volta, aiutare e portare ad un miglioramento dei sintomi della psoriasi e dell’artrite psoriasica.”
Norina Wendy Di Blasio, scientific editor