L’alimentazione ha un peso importante sull’evoluzione dell’artrite psoriasica nel tempo. Non esistono cibi in grado di arrestare l’evoluzione della patologia o di consentirne la remissione, tuttavia a tavola è possibile fare molto per migliorare la salute delle articolazioni di chi ne è affetto. Le scelte nutrizionali permettono infatti di modulare la risposta infiammatoria alla base di questa condizione. Inoltre un’alimentazione corretta, varia ed equilibrata consente di prevenire quelle condizioni a cui i pazienti affetti da artrite psoriasica sono più soggetti: obesità, sindrome metabolica, diabete e malattie cardiovascolari.
È nota da tempo, infatti, una correlazione tra artrite psoriasica e metabolismo: l’infiammazione alla base di questa patologia può infatti produrre danni metabolici con un conseguente maggior rischio di aterosclerosi per effetto delle stesse citochine che alimentano l’infiammazione articolare. Ciò può influire negativamente su tutto l’organismo e sulla funzionalità di vari organi, quali ad esempio fegato e reni. Molti studi hanno dimostrato però anche una relazione inversa: la presenza di ipercolesterolemia e disordini metabolici sembra essere associata nei pazienti sani a un più elevato rischio di sviluppare psoriasi e artrite psoriasica.
Cosa mettere in tavola, quindi? Le indicazioni nutrizionali da seguire sono quelle valide per la prevenzione di molte malattie: pochi grassi e tanta frutta e verdura che aiutano a tenere sotto controllo il sovrappeso riducendo da un lato il sovraccarico articolare e quindi i sintomi e dall’altro l’infiammazione sistemica attivata dagli accumuli adiposi.
Alcuni cibi sembrano avere un effetto decisivo quali:
In merito a quest’ultimo, le sardine, lo sgombro, le aringhe e il merluzzo, in particolare, sono ricchi di Omega-3, noti per modulare l’infiammazione e contribuire a prevenire diverse malattie croniche.
In caso di carenza di questi nutrienti è possibile fare uso di integratori, secondo indicazione medica. Alcuni studi hanno poi mostrato come anche l’acido gamma-linolenico, un acido grasso semi-essenziale, oggi disponibile in molti integratori in commercio, sia efficace nel ridurre dolore e rigidità mattutina tipica dei pazienti con artrite psoriasica.
In definitiva un ottimo approccio resta quello che viene dai canoni tradizionali della dieta mediterranea. Esiste inoltre una dieta specifica, la cui efficacia nel trattamento della sindrome dell’intestino irritabile è scientificamente dimostrata, che secondo alcuni potrebbe essere utile anche nei pazienti con artrite psoriasica. Parliamo del cosiddetto regime low-Fodmap, povero in oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi fermentabili e polioli. Una ricerca presentata alcuni anni fa all’American College of Rheumatology di San Francisco sottolineava come questa dieta possa avere effetti positivi sull’andamento della malattia.
Gli alimenti contenenti elevati livelli di queste sostanze, e dunque secondo lo studio da ridurre, sono ad esempio:
Discorso analogo ovviamente per l’alcol e il fumo, che andrebbero eliminati del tutto.
Va detto però che i risultati non sono ancora definitivi e che occorreranno più indagini per capire se questo regime può essere prescritto con lo scopo di agire direttamente sull’evoluzione dell’artrite psoriasica.