L’artrite psoriasica è una malattia caratterizzata da dolore e rigidità articolare che possono costantemente accompagnare chi ne è affetto nel corso delle sue giornate. In considerazione del suo carattere di cronicità, lo Stato riconosce ai pazienti alcuni benefici. Prima di tutto va citata l'esenzione al pagamento del ticket per gli accertamenti clinici e diagnostici (visite ed esami) connessi alla patologia. È valida per tutti i pazienti affetti da moltissime malattie croniche e fa riferimento a una lista di prestazioni, diverse per ciascuna patologia.
Per ottenere quella per artrite psoriasica, il Reumatologo deve compilare un certificato attestante la diagnosi che il paziente deve portare presso la sua Azienda sanitaria locale per farsi rilasciare l’esenzione. Questa ha un codice che dovrà essere riportato su ogni prescrizione di prestazioni connesse all'artrite psoriasica. Per i pazienti con esenzione per patologia cronica e un reddito che non supera alcuni limiti è prevista un'ulteriore esenzione anche per l'acquisto di farmaci non da banco connessi alla terapia dell'artrite psoriasica.
I pazienti con artrite psoriasica possono inoltre fare domanda di invalidità civile. Presentando la documentazione richiesta e a seguito del parere positivo rilasciato da una commissione, al paziente viene indicata una percentuale di invalidità. A seconda del grado di invalidità possono essere concessi ausili e protesi, l'iscrizione agli elenchi provinciali del lavoro, congedi per cure fino agli assegni mensili, alle pensioni di invalidità e all'indennità di accompagnamento.
In alcuni casi, quando la malattia non è stata trattata adeguatamente in passato o non risponde ai trattamenti, il paziente con artrite psoriasica può vedere compromessa la propria qualità di vita e la capacità di trovare un lavoro. Secondo un'indagine condotta da ANMAR (Associazione Nazionale Malati Reumatici) in collaborazione con l’INPS, sono almeno 24 milioni le giornate lavorative perse ogni anno dai pazienti con artrite psoriasica a causa della loro malattia. Peraltro i pazienti sono per lo più giovani e nel pieno dell’attività produttiva e ciò amplifica le ripercussioni sociali della malattia.
Per tutelare il diritto al lavoro esiste la possibilità di richiedere, in specifiche condizioni, lo stato di handicap e quello di disabilità.
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