La psicoterapia è un’opzione che i pazienti con psoriasi dovrebbero valutare: sappiamo infatti come la convivenza con una patologia cronica, specialmente se di interesse dermatologico, possa essere complessa. La consapevolezza di avere una malattia che ci accompagnerà per tutta la vita e la necessità di dover avere costantemente cura di noi può spingere a vissuti di ansia e stress. Inoltre la pelle, nostro biglietto da visita, può farci sentire a disagio quando è danneggiata da lesioni come quelle psoriasiche. Per questo la psoriasi può essere causa di traumi psicologici, di fronte ai quali ognuno reagisce con meccanismi di difesa: questi vengono definiti funzionali quando consentono di proseguire la propria vita serenamente nonostante la patologia, mentre sono disfunzionali quando portano a sentirsi a disagio, in ansia e stressati fino a condurre a vissuti inclini alla depressione.
Poter contare su un Dermatologo e su un centro specializzato è un ottimo antidoto ad ansia e stress: le terapie controllano le lesioni e il medico può rassicurarci e contenere le nostre paure. A volte però non basta. In questi casi non dobbiamo vergognarci a chiedere aiuto a un professionista della salute mentale. Ecco allora l’importanza della psicoterapia, meglio se condotta da psicologi esperti di patologie croniche. Oggi molti centri specializzati nella diagnosi e terapia della psoriasi affiancano alle terapie mediche anche programmi di sostegno psicologico: chiediamo informazioni in merito al nostro dermatologo.
Tra le forme di psicoterapia più impiegate c’è quella cognitivo-comportamentale: si tratta di una tecnica che si propone tempi e obiettivi precisi, focalizzata sul raggiungimento da parte del paziente della capacità di trovare soluzioni alle proprie difficoltà grazie alle sue stesse forze attraverso la modificazione di alcuni comportamenti o schemi di pensiero. Diversi studi ne hanno dimostrato l’efficacia, ad esempio nel controllo dell’ansia. Una ricerca pubblicata dall’American Journal of Clinical Dermatology ha inoltre indagato l’efficacia di questa terapia proprio negli psoriasici arrivando alla conclusione che la psicoterapia cognitivo-comportamentale impiegata come terapia adiuvante a quelle mediche è in grado di conferire notevoli benefici ai pazienti soprattutto in termini di qualità di vita.
Inoltre la psicoterapia cognitivo-comportamentale può anche essere condotta in gruppi: una strategia utile ad accrescere le capacità relazionali e personali con lo scopo di contrastare l’isolamento e la paura del giudizio altrui. La psicoterapia è anche utile in quei pazienti che, a distanza di anni, vivono ancora in modo pesante il trauma della diagnosi: le terapie basate sul protocollo EMDR e dedicate specificamente all’elaborazione dei traumi possono risultare decisive. Grazie a percorsi di desensibilizzazione, possono aiutare il paziente a superare le emozioni negative connesse alla malattia e al disagio quotidiano. Molti pazienti trovano poi beneficio anche in altre forme di supporto non medico o psicoterapico: c’è chi si dedica allo yoga o alla meditazione, chi trova nell’ attività fisica un’occasione di relax e di distensione, chi segue percorsi di training autogeno. Accanto ai consigli dello psicologo possiamo scegliere l’attività migliore per noi anche in base a ciò che soggettivamente ci fa stare bene, magari parlandone comunque con il nostro medico.