I pazienti con psoriasi sono a maggior rischio di infezioni rispetto alla popolazione generale. Di solito, si tratta di infezioni di modesta entità, che possono presentarsi come complicanze cutanee: le lesioni psoriasiche, quando non controllate dalle terapie, possono infatti andare incontro a infezioni batteriche o micotiche, spesso collegate al grattamento scatenato dal prurito.
Si tratta per lo più di infezioni facilmente controllabili con le terapie farmacologiche, ma comunque da non sottovalutare. Anche per questo motivo, è importante una buona igiene della pelle interessata dalle placche o dalle altre lesioni, impiegando detergenti specifici ipoallergenici, consigliati dal Dermatologo.
Un caso tipico è quello che riguarda i pazienti con psoriasi inversa, forma che tende a manifestarsi a livello delle pieghe cutanee (es. ascelle e inguine). Questa specifica collocazione può dar luogo infatti a irritazioni in presenza di sudore e a tagli, che possono essere terreno favorevole allo sviluppo di infezioni batteriche e fungine, come quella da Candida albicans.
Discorso analogo per la psoriasi ungueale: senza una terapia adeguata, le unghie possono infatti sfaldarsi e andare incontro a infezioni micotiche.
Un altro caso di possibile infezione riguarda la psoriasi genitale, in particolare quando colpisce la vulva: il prurito può spingere al grattamento e causare lesioni, che possono subire l'attacco di batteri e funghi.
Esiste poi una grave, ma fortunatamente rara, forma di psoriasi che frequentemente può portare a infezioni: è la psoriasi eritrodermica, in cui oltre l'80% della pelle è colpito da eritema generalizzato, con arrossamento diffuso.
In questo caso, non solamente il rischio di infezioni cutanee aumenta, ma il danno generalizzato a carico della cute le impedisce di svolgere la sua funzione di protezione dagli agenti patogeni, con il rischio di infezioni sistemiche gravi come quelle da Stafilococco.
Queste possono causare patologie serie, come le polmoniti. Uno studio italiano del 2022, pubblicato da Antibiotics, ha peraltro analizzato proprio le infezioni da Staphylococcus aureus (stafilococco aureo) arrivando a rilevare un maggior rischio di contrarle da parte dei pazienti con psoriasi.
Non solo: secondo lo studio, i pazienti psoriasici ospedalizzati mostrano un rischio aumentato di contrarre in particolare infezioni da Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (MRSA).
Inoltre, con l'aumento della gravità della psoriasi, aumenta anche il rischio di infezioni gravi e rare: lo ha dimostrato uno studio danese di coorte pubblicato nel 2002 dal British Journal of Dermatology, concentrandosi su infezioni che richiedono cure ospedaliere e cioè tubercolosi, Hiv, epatite B ed epatite C.
I ricercatori hanno messo a confronto il rischio di infezione tra 94 mila soggetti con più di 18 anni e una diagnosi di psoriasi con quello della popolazione generale, ottenendo i dati dai registri amministrativi danesi.
Il risultato è chiaro: tra i pazienti con qualsiasi tipo di psoriasi, il tasso di incidenza di qualsiasi infezione era nettamente più alto rispetto alla popolazione di controllo.
Inoltre, è stato possibile dimostrare che il tasso di incidenza di infezioni gravi o rare per i pazienti con psoriasi grave era superiore anche a quello registrato tra le persone affette da psoriasi lieve.
Qual è la causa di questo fenomeno? Secondo i ricercatori, i fattori che possono spiegare l'aumento del rischio di infezioni includono l'alterazione dell'assetto immunitario nei soggetti psoriasici, che vede coinvolte citochine proinfiammatorie nella patogenesi della malattia.
In altre parole, il sistema immunitario alterato di chi è affetto da psoriasi potrebbe non proteggere in modo adeguato dalle infezioni.
Inoltre, è noto che alcune terapie sistemiche, prescritte soprattutto nei pazienti con psoriasi grave, potrebbero avere un ruolo in questo fenomeno. Va comunque precisato che la prescrizione di queste terapie avviene sempre in modo oculato, valutando attentamente il rapporto rischi-benefici, e in totale sicurezza per il paziente.
Di certo, studi come quelli citati suggeriscono l'importanza di monitorare i pazienti psoriasici con lo scopo di prevenire infezioni, sia quelle meno gravi sia quelle più serie, a prescindere dalle terapie e dalla gravità della patologia. Ciò è importante per tranquillizzare i pazienti di fronte a rischi infettivi che, nel contesto di una sorveglianza attiva della patologia, sono oggi del tutto gestibili.
Inverse Psoriasis, National Psoriasis Foundation
Pietrzak A et al, Prevalence and Possible Role of Candida Species in Patients with Psoriasis: A Systematic Review and Meta-Analysis. Mediators Inflamm. 2018 May 6
Rizzetto G et al, MRSA and Skin Infections in Psoriatic Patients: Therapeutic Options and New Perspectives. Antibiotics (Basel).
Psoriasi, il rischio di infezioni gravi e di cure ospedaliere cresce con la gravità della malattia, PharmaStar
Loft N et al, A nationwide population-based cohort study of the incidence of severe and rare infections among adults with psoriasis in Denmark. Br J Dermatol. 2022 Sep
Rademaker M et al, Psoriasis and infection. A clinical practice narrative. Australas J Dermatol. 2019 May