Gli aspetti relazionali e psicologici sembrano assumere un’importanza maggiore degli effetti fisici sul paziente: emozioni spesso contrastanti tra loro si alternano nel malato, determinando perdita di fiducia in sé stessi, rifiuto della propria condizione, frustrazione, convinzione della propria diversità, rendendo sempre più difficili i rapporti con gli altri.
Le terapie talvolta aggravano ancora di più questa situazione di instabilità ed incertezza, causando preoccupazioni ed ansie spesso irrazionali, che possono sfociare, nei casi più gravi, in depressione.
Esistono diversi modi per gestire queste emozioni, ma il primo passo consiste nel riconoscerle e parlarne con una persona di fiducia che può essere un amico, un familiare, un medico, il proprio partner oppure uno psicologo specializzato in problematiche oncologiche.
Un suggerimento che si rivela risolutivo in molti casi consiste nel riprendere le proprie abitudini e dedicarsi alle proprie passioni, per rendere meno traumatico l’impatto del tumore nella propria vita.