“I pazienti oncologici dovrebbero raggomitolarsi sul divano con una coperta e prendersela comoda”. Niente di più sbagliato! Anche se – soprattutto in passato – gli stessi oncologi raccomandavano il riposo assoluto ai propri pazienti, da qualche decennio gli studi hanno cominciato a dimostrare che l’attività fisica non è affatto controindicata per le persone che hanno ricevuto una diagnosi di tumore e che stanno seguendo una terapia1-3. Al contrario, le linee guida internazionali sottolineano che rimanere attivi durante i trattamenti antitumorali è sicuro e porta beneficio ai pazienti2,3.
Grazie ai dati disponibili, è oggi possibile dosare con precisione l'esercizio fisico, quasi come se fosse un farmaco, e aiutare così i pazienti ad affrontare il percorso di cura3.
Certo è che non tutti i trattamenti (e i loro effetti collaterali) sono uguali e non tutti i pazienti sono uguali. Di conseguenza è importante sapere cosa fare e farsi seguire da personale preparato, per evitare che un’attività potenzialmente benefica si trasformi in un problema4.
Gli esperti lo ripetono ormai da anni: l’attività fisica è importante nella prevenzione perché riduce il rischio di ammalarsi di cancro, alla diagnosi di tumore perché aiuta a tollerare le terapie, dopo essersi ammalati di tumore perché riduce il rischio che la malattia si ripresenti (recidiva)5.
Entrando più nel dettaglio, rimanere attivi anche durante le terapie ha un impatto significativo su molti dei sintomi che la malattia e i trattamenti si portano dietro. Ansia e depressione si riducono, la qualità della vita migliora, così come migliorano il funzionamento fisico generale e la salute delle ossa. L’attività fisica aiuta inoltre a prevenire o migliorare il linfedema (un gonfiore causato dal trattamento dei linfonodi) e – anche se potrebbe sembrare paradossale – contribuisce a ridurre la fatigue, quel senso di stanchezza continuo che molti pazienti oncologici sperimentano (le stime si attestano a 80% dei pazienti che fanno chemioterapia e al 90% di quelli che sono sottoposti a radioterapia)6,7.
Altro aspetto importante è la qualità del sonno, che dopo la diagnosi di tumore molto spesso peggiora.
Secondo le stime, il 30%-50% dei pazienti con cancro presenta gravi difficoltà con il sonno, come per esempio l'insonnia; ebbene, come hanno dimostrato alcuni recenti studi, l’esercizio aerobico o di resistenza può avere un impatto moderato nel migliorare la situazione6.
Nonostante i dati sulla sicurezza dell’attività fisica per i pazienti oncologici e i numerosi benefici per la qualità di vita e il miglioramento degli esiti, sono ancora troppo pochi i pazienti che seguono le raccomandazioni degli esperti per quanto riguarda il movimento: tra il 17% e il 58%, secondo le stime6.
Cosa dicono queste linee guida? Per la prevenzione primaria e secondaria del cancro gli esperti raccomandano 150-300 minuti settimanali di esercizio aerobico di intensità moderata (o 75-150 minuti settimanali di attività aerobica vigorosa), ai quali bisogna aggiungere due sessioni a settimana di esercizio di resistenza progressivo che coinvolga tutti i principali gruppi muscolari5,6.
Come si legge nelle Linee guida di indirizzo sull’attività fisica del Ministero della Salute, “tale concetto deve comunque essere calato nella realtà del singolo”. Questo vale anche e soprattutto quando si parla di pazienti oncologici, per i quali bisogna, per esempio, tenere in considerazione alcune peculiarità come problemi nei movimenti degli arti superiori in caso di cancro mammario1.
Dopo la diagnosi e durante le terapie, è comunque importante evitare la sedentarietà. Attenzione però a non strafare: meglio iniziare in modo graduale, con attività di intensità lieve e moderata (ginnastica dolce, camminata, ecc) 1. E nelle giornate più pesanti, per esempio quelle di esecuzione della chemioterapia o quelle immediatamente successive, è meglio non svolgere attività fisica1.
Come ripetuto più volte nell’articolo, è fondamentale rimanere attivi anche durante i trattamenti, ma non esiste una regola (e un tipo di attività fisica) valida per tutti.
Questi i consigli degli esperti del Dana Farber Cancer Center4.
Infine, è fondamentale porre particolare attenzione ad alcune situazioni che possono anche rendere alcuni tipi di attività fisica pericolosi o addirittura controindicati7: