Giornata Mondiale contro il Cancro: obiettivo equità

Giornata Mondiale contro il Cancro: obiettivo equità

Close the care gap”, ovvero l’impegno a comprendere e riconoscere le disuguaglianze nella cura del cancro e a cercare di porvi rimedio. Per il terzo anno consecutivo, anche per il 2024 è stato questo il tema portante della Giornata Mondiale contro il Cancro che si celebra il 4 febbraio di ogni anno da quasi un quarto di secolo – era infatti il 2000 quando fu istituita su iniziativa della Union for International Cancer Control (UICC).1

La Giornata Mondiale contro il Cancro è molto più di un giorno sul calendario. Ecco perché la nostra campagna è costruita per ispirare e smuovere azioni anche oltre la giornata in sé” si legge nel sito dedicato, dove si ricorda inoltre che una campagna di durata pluriennale (in questo caso triennale, dal 2022 al 2024) significa maggiori opportunità di creare consapevolezza attorno al problema e di avere un maggior impatto.1
In particolare, il terzo anno della campagna si rivolge ai vertici della società, a coloro che prendono le decisioni, anche attraverso una iniziativa che parte dal basso ed è rivolta a tutti i cittadini: dal sito web dedicato alla giornata è possibile infatti aderire alla “call to action” inviando un messaggio ai propri governanti per sensibilizzarli sul problema delle diseguaglianze nella cura del cancro.1

Il diritto di essere curati (al meglio)

Quando si parla di cancro, chi siamo e dove viviamo può fare la differenza tra la vita e la morte. Un messaggio molto forte, che però riflette fedelmente la situazione attuale a livello globale. Infatti, nonostante viviamo in un’epoca di enormi progressi medici e tecnologici, molte persone sono ancora escluse dai servizi di base per quanto riguarda la prevenzione e la cura.1 E non si tratta solamente di fornire risorse – per esempio medicinali, macchinari o infrastrutture – a chi non ne ha: raggiungere l’uguaglianza è una sfida molto più complessa e sfaccettata, che riguarda tutti, anche chi vive in paesi ad alto reddito.1

I dati parlano da soli e aiutano a comprendere meglio il problema:1

  • i tassi di sopravvivenza per i tumori pediatrici superano l’80% in paesi ad alto reddito, ma si fermano al 20% in quelli a basso reddito
  • oltre il 90% dei decessi per tumore della cervice uterina avviene nei paesi a basso reddito, ma anche nei paesi a reddito elevato ci sono differenze nella sopravvivenza a questo tumore, tanto che negli USA la sopravvivenza a 5 anni è pari al 71% per le donne bianche e al 58% per quelle nere.
  • Circa il 70% dei decessi oncologici riguarda persone anziane (>65 anni di età), anche perché per questa categoria di persone le barriere a un trattamento efficace sono enormi.
  • Gli screening nelle persone transgender sono poco diffusi, anche a causa di discriminazioni da parte della classe medica

L’elenco sopra riportato non è certo completo: si dovrebbero aggiungere, per esempio, le disuguaglianze tra chi vive in aree urbane o in aree rurali, le difficoltà incontrate dai rifugiati, il livello di istruzione, lo stato socioeconomico e molto altro ancora.1

Riflettori accesi sull’Italia

E l’Italia? In un paese in cui è presente la copertura sanitaria universale – ovvero un sistema che garantisce a tutti i cittadini l'accesso all'assistenza sanitaria – il problema delle diseguaglianze in termini di diagnosi e cure oncologiche non dovrebbe esistere. Eppure, i dati dicono il contrario, ponendo l’accento sui cosiddetti determinanti sociali della salute.
Uno di questi è il livello di istruzione che, come riporta uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Public Health, in Italia è legato a circa un decesso oncologico su quattro: sono poco meno di 30.000 infatti i decessi (oltre 22.000 dei quali negli uomini) per cancro che possono essere ricondotti a scarsi livelli di istruzione.2
“Le persone con un alto livello di istruzione dispongono di più strumenti per comprendere l’importanza della prevenzione, per interpretare le informazioni utili sui sintomi della malattia e per adottare comportamenti che possono influire sull’efficacia delle terapie” ha commentato Saverio Cinieri, Presidente Fondazione AIOM (Associazione Italiana di Oncologia medica), in occasione della Giornata Mondiale contro il Cancro.3
Inoltre, un basso livello di istruzione si associa spesso a un reddito basso, aspetto che può avere un negativo impatto sulla salute, generando quella che gli esperti chiamano “tossicità finanziaria”, un “effetto collaterale” del cancro che ha un grande peso anche in Italia. Nel Bel Paese, infatti, il 26% di chi riceve una diagnosi di cancro ha problemi di tipo finanziario, che spesso peggiorano durante il trattamento e possono anche influenzare gli esiti finali dei trattamenti.3
I costi per raggiungere il centro di cura – che non di rado si trova lontano dal luogo di residenza – contribuiscono in modo importante al problema che si inserisce nel più ampio contesto delle “migrazioni sanitarie” con poco meno di 28.000 pazienti oncologici italiani che nel 2022 hanno cambiato Regione per curarsi. Da non dimenticare infine che parte dei costi “extra” sostenuti dal paziente sono legati al ricorso alla sanità privata, a terapie aggiuntive (come la fisioterapia) o a farmaci supplementari e integratori.3

Nove passi verso l’uguaglianza

A fine gennaio 2024 la UICC ha pubblicato il World Cancer Day 2024 Equity Report, un documento che riporta esperienze e prospettive locali delle diseguaglianze nella cura del cancro in diversi paesi e fornisce anche alcune raccomandazioni su come cercare di ridurle.4

Eccole in sintesi:4

  • Promuovere un'assistenza centrata sul paziente, incoraggiando il coinvolgimento dei pazienti nelle decisioni di cura.
  • Aumentare i finanziamenti per la ricerca sul cancro e incoraggiare la collaborazione tra i diversi attori.
  • Istituire un registro dei tumori basato sulla popolazione.
  • Mettere in atto strategie nazionali contro il cancro.
  • Incorporare servizi oncologici completi tra le prestazioni sanitarie nazionali per raggiungere una copertura sanitaria universale.
  • Aumentare la cosiddetta alfabetizzazione sanitaria (Health literacy) e la formazione relativa al cancro.
  • Regolamentare la produzione, la vendita e la commercializzazione di prodotti cancerogeni (tabacco, alcol, alimenti ultra-lavorati, ecc).
  • Implementare programmi di screening e utilizzare servizi di telemedicina e unità mobili per raggiungere le popolazioni più remote.
  • Affrontare i determinanti sociali della salute.

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  1. World Cancer Day. www.worldcancerday.org/ (ultimo accesso 12 febbraio 2024)
  2. Pizzato M, di Maso M, Collatuzzo G, et al. J Public Health (Oxf). 2023;45(4):822-828. doi:10.1093/pubmed/fdad164
  3. AIOM comunicato stampa - Tumori: un quarto delle morti in Italia associato a bassa istruzione tossicità finanziaria e migrazioni sanitarie, troppe differenze nelle cure. 2 Febbraio 2024.
  4. UICC - World Cancer Day 2024 Equity Report. www.uicc.org/resources/world-cancer-day-2024-equity-report (ultimo accesso 12 febbraio 2024)