Uno stile di vita sano rappresenta uno strumento fondamentale per mantenersi in salute e per la prevenzione di numerose malattie, tra le quali anche il cancro. I dati relativi alle popolazioni europee mostrano che per chi segue uno stile di vita sano e in linea con le raccomandazioni di prevenzione degli esperti il rischio di ammalarsi di cancro si riduce del 18% rispetto a quanto si osserva invece in chi non segue tali raccomandazioni1.
Attenzione quindi a ciò che si mette nel piatto e nel bicchiere, ai possibili comportamenti a rischio (per esempio fumare o esporsi al sole senza protezione) e, non ultimo, a mantenersi attivi.
Queste “regole della prevenzione” sono descritte chiaramente anche nel Codice Europeo Contro il Cancro, a cura degli esperti dell’Agenzia Europea per la Ricerca sul Cancro (IARC) e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) 1. Nel quarto dei 12 punti di cui è composto il codice si legge: “Svolgi attività fisica ogni giorno. Limita il tempo che trascorri seduto”.
Prima di parlare di come l’attività fisica influenza il rischio di sviluppare un tumore, è importante capire cosa si intende quanto si utilizzano espressioni come movimento, attività fisica o esercizio. I singoli termini hanno un significato ben definito, anche se molto spesso nel linguaggio comune vengono utilizzati come sinonimi, a indicare tutte le forme di movimento che si svolgono nel corso della giornata2.
L’OMS definisce l’attività fisica come “qualunque movimento determinato dal sistema muscolo-scheletrico che si traduce in un dispendio energetico superiore a quello delle condizioni di riposo” 2. L’espressione esercizio fisico fa invece riferimento a un’attività strutturata, pianificata ed eseguita a cadenza regolare2. Essere fisicamente attivi non significa quindi frequentare una palestra o un corso di allenamento: si è attivi anche facendo giardinaggio, ballando, facendo le pulizie o salendo le scale3. Entrando un po’ più nello specifico, è possibile distinguere due principali tipologie di attività fisica, quella aerobica, nella quale si consuma più ossigeno e si migliora la funzionalità del sistema cardiovascolare (per esempio la corsa), e quella anaerobica, che invece aumenta la forza e la massa muscolare (per esempio il sollevamento pesi)3. Infine, ma non certo meno importante, l’attività fisica può essere di intensità leggera, moderata o vigorosa/intensa.
All’estremo opposto dell’attività fisica si trova la sedentarietà, intesa come attività che prevede un dispendio energetico inferiore a quello di riposo (stare seduti o in posizione reclinata, guidare l’auto, ecc) 2,4. Una persona può quindi essere fisicamente attiva e passare comunque una quantità significativa di tempo seduta alla scrivania in ufficio, quindi in attività sedentaria4.
Numerosi studi hanno dimostrato un legame tra attività fisica e rischio di sviluppare un cancro. I dati disponibili mostrano significative differenze nel rischio di sviluppare, in particolare, tumori della vescica, della mammella, del colon, dell’endometrio, dell’esofago, del rene e dello stomaco, con riduzioni che variano tra il 10% e il 20% circa4,5. Alcune stime sono ancora più generose e mostrano riduzioni del rischio di tumore del colon comprese tra 30 e 40% grazie a esercizio fisico regolare, e del 20-40% per il tumore dell’endometrio, in base a frequenza e intensità dell’attività svolta6. Sono disponibili anche dati che sottolineano una riduzione del rischio di tumore del polmone e della prostata, mentre per altre forme di cancro – soprattutto quelle più rare – i dati non sono così chiari4,6. Attenzione, infine, alla sedentarietà: se presente a livelli elevati aumenta il rischio di sviluppare tumori di ovaio, endometrio, colon, mammella, prostata e retto, in alcuni casi anche di percentuali vicine al 30%7.
Al di là dei numeri, i ricercatori si sono anche chiesti quali siano i meccanismi attraverso i quali l’attività fisica aiuta a prevenire i tumori. Un effetto indiretto dell’attività fisica è senza dubbio il suo contributo nel mantenere un peso nella norma, condizione importante per mantenersi in buona salute e prevenire i tumori. Sappiamo infatti che l’obesità aumenta il rischio di sviluppare almeno 13 diversi tipi di cancro4. Inoltre, muoversi con regolarità riduce i livelli di ormoni sessuali, come gli estrogeni, e di fattori di crescita associati allo sviluppo e alla progressione del cancro, previene i livelli elevati di insulina nel sangue, riduce l’infiammazione, migliora la funzione del sistema immunitario, migliora la motilità intestinale riducendo il tempo necessario al cibo per attraversare l'apparato digerente e diminuendo, di conseguenza l'esposizione del tratto gastrointestinale a possibili agenti cancerogeni4,6.
Infine, non mancano gli studi che dimostrano come l’effetto dell’attività fisica sia talmente profondo da arrivare fino al DNA e modificare l’espressione di alcuni geni coinvolti nei meccanismi di insorgenza e progressione della malattia oncologica8.
I vantaggi dell'attività fisica dipendono strettamente dalla sua durata complessiva, ma anche dalla frequenza e dall’intensità con cui viene svolta1. In generale, i benefici per la salute e la riduzione del rischio di sviluppare tumori aumentano all’aumentare dei volumi di attività di tipo aerobico, in termini di frequenza, durata e intensità. Questo è dimostrato soprattutto per i tumori di mammella e colon, ma con alcuni dati anche per il tumore della prostata, del polmone e dell’endometrio9.
Per ottenere benefici in termini generali di salute, gli esperti dell’OMS raccomandano per gli adulti almeno 150-300 minuti di attività aerobica moderata o 75-150 minuti di attività fisica vigorosa nel corso della settimana. Importante aggiungere a questa attività anche sessioni di esercizi per il rafforzamento muscolare un paio di volte a settimana6,9.
Qualche esempio può aiutare a capire meglio quale attività scegliere per la propria routine settimanale1: