La salute dei polmoni passa attraverso l’aria che respiriamo ogni giorno e anche dal cambiamento climatico, un tema decisamente “caldo” ormai da diversi anni. Lo sanno bene gli esperti della European Respiratory Society (ERS) che hanno scelto per il loro congresso 2023, svoltosi a Milano, il tema “Inquinamento, cambiamento climatico e sviluppo sostenibile”.
“L’inquinamento dell’aria sta già rovinando i nostri polmoni. Ora l’effetto del cambiamento climatico sta diventando una sfida enorme per i pazienti con problemi respiratori” ha detto in un comunicato ufficiale Zorana Jovanovic Andersen, a capo del comitato Ambiente e Salute dell’ERS.Tra questi pazienti con problemi respiratori sono incluse anche le persone che hanno ricevuto una diagnosi di tumore del polmone.
Infatti, anche se il fumo di sigaretta rappresenta una delle principali cause di questo tumore, numerosi studi hanno messo in luce che l’inquinamento atmosferico gioca un ruolo di primo piano nel dare origine alla malattia e nel sostenerne la progressione.
L’inquinamento è la causa del 43% dei decessi legati al tumore del polmone. Più in dettaglio, le particelle inquinanti – il cosiddetto “particolato” – presente nell’aria sono la ragione alla base del 15% dei decessi per cancro polmonare e i decessi associati all’inquinamento da particolato sono aumentati del 20% negli ultimi 30 anni.
Secondo i dati dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) l’inquinamento dell’aria potrebbe essere alla base dello 0,5-1% di tutti i casi di tumore registrati in Europa, del 7% se si parla solo di tumore del polmone.
Un quadro allarmante, confermato anche da numerosi studi scientifici: già nel 2013, i risultati di tali studi hanno portato l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro a classificare come cancerogeno l’inquinamento atmosferico. Particolarmente pericolose, in questo senso, le particelle fini, quelle che vengono definite comunemente PM2,5 per via del loro diametro che è uguale o inferiore a 2,5 micrometri.
Proprio il particolato fine è stato anche il protagonista principale di uno studio che ha scatenato una vera e propria standing ovation nel corso del congresso della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO) 2022. I risultati di questo studio, presentati da Charles Swanton, del Francis Crick Institute e del Cancer Research UK di Londra, hanno infatti messo in luce il ruolo dell’inquinamento atmosferico nello sviluppo di tumore del polmone nei non fumatori. Semplificando, si può dire che molti non fumatori presentano nelle loro cellule sane alterazioni nei geni EGFR e KRAS, spesso identificate come fondamentali nei tumori polmonari, e in seguito all’esposizione a tali particelle si innescano una serie di reazioni che portano alla trasformazione della cellula sana in tumorale coinvolgendo proprio tali geni.
E se ancora questi dati non fossero sufficienti a convincere dell’impatto negativo dell’inquinamento atmosferico sulla salute, uno studio pubblicato sulla rivista Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention ha dimostrato che quello del polmone è solo uno dei tumori legati alla cattiva qualità dell’aria. Secondo i dati di questa ricerca, infatti, ogni aumento di 10 μg/m3 dell’esposizione PM2,5 aumenta del 22% la mortalità per cancro con percentuali differenti a seconda del tipo di tumore: del 42% per i tumori del tratto digestivo superiore, dell’80% per quelli del seno, del 37% quelli del polmone e del 35% per quelli di fegato, dotti biliari, cistifellea e pancreas.
Dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) alle Nazioni Unite, sono molte le organizzazioni internazionali che hanno pubblicato documenti sulla qualità dell’aria e sul suo legame con la salute, e che hanno inoltre dato il via a iniziative per migliorare l’aria che si respira a livello globale.
L’OMS ha aggiornato nel 2021 le proprie Linee Guida sulla qualità dell’aria. “Rispetto all’edizione precedente, oggi disponiamo di molti più dati che mostrano come l’inquinamento dell’aria possa influenzare diversi aspetti della salute” spiegano gli autori. “Ma alcune cose non sono cambiate: si stima che ogni anno l’esposizione all’inquinamento atmosferico causi milioni di decessi e la perdita di anni di vita in buona salute” aggiungono. L’Europa, con il suo Green Deal, punta a diventare il primo continente a emissioni zero.
Al di là delle iniziative istituzionali, però, ci sono azioni che ciascun singolo cittadino può compiere per ridurre la propria esposizione all’inquinamento dell’aria sia all’interno delle abitazioni (indoor) che all’esterno (outdoor), come ricordano gli esperti della Canadian Cancer Society
All’esterno:
All’interno:
ERS News - ERS climate change statement highlights major threats to respiratory health and calls for wide support of climate change mitigation and air pollution reduction policies. 4 Settembre 2023
Hiatt RA, Beyeler N. Cancer and climate change. Lancet Oncol. 2020;21(11):e519-e527.
EEA – Air Pollution. www.eea.europa.eu/publications/environmental-burden-of-cancer/air-pollution. [Ultimo accesso 20 settembre 2023]
ESMO Daily Reporter. A pathway from air pollution to lung cancer in non-smokers has been identified. 10 Settembre 2022
Wong CM, Tsang H, Lai HK, et al. Cancer Mortality Risks from Long-term Exposure to Ambient Fine Particle. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev. 2016;25(5):839-845.
WHO global air quality guidelines. September 2021 7. Commissione Europea - Green Deal. www.commission.europa.eu/strategy-and-policy/priorities-2019-2024/european-green-deal_it [Ultimo accesso 20 settembre 2023]
Canadian Cancer Society. Air Pollution. www.cancer.ca/en/cancer-information/reduce-your-risk/know-your-environment/air-pollution#:~:text=Air%20pollution%20is%20a%20mixture,air%20pollution%20makes%20it%20worse. [Ultimo accesso 20 settembre 2023]
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