C’è un aspetto della psoriasi spesso sottovalutato ma decisamente problematico per molti pazienti: il prurito. Talvolta le manifestazioni cutanee di questa malattia provocano infatti intenso desiderio di grattarsi, così impellente da influenzare il benessere quotidiano, la capacità di concentrarsi e persino il riposo notturno. Se in molti casi il prurito può essere sopportabile, per alcuni pazienti non è così in particolare quando questa spiacevole sensazione colpisce ampie aree del corpo. Del resto che il prurito abbia un impatto notevole sui pazienti è dimostrato anche da alcuni studi. Ad esempio uno uscito sul British Journal of Dermatology ha indagato questo fattore per mezzo di questionari sottoposti a 142 pazienti affetti da psoriasi a placche di entità moderata e severa. L’indagine si proponeva di indagare l’entità dei fastidi prodotti dal prurito e dalle lesioni, e le sue conseguenze pratiche e psicologiche nella quotidianità. Dai dati emerge che il prurito rappresenta un serio impedimento per l’84 per cento dei pazienti e che per tre quarti di questi il fenomeno è quotidiano. Per molti la necessità di grattarsi crea persino più problemi di quelli prodotti delle lesioni stesse, specie nelle relazioni interpersonali.
Il prurito ha inoltre un impatto importante sul sonno, sia in termini di numero di ore che di qualità del riposo. Ricordiamo infatti che con le ore serali la sopportazione del prurito si riduce in conseguenza della diminuzione dei livelli di cortisolo nel sangue e dell’aumento di citochine circolanti, le molecole responsabili dell’infiammazione. Purtroppo il fenomeno rischia di diventare un circolo vizioso: più il prurito è fastidioso e peggio si dorme, e quando il sonno è insufficiente crescono i livelli di infiammazione sistemica a causa di fenomeni biologici che coinvolgono il sistema immunitario.
Il prurito nei pazienti psoriasici può essere più o meno intenso, localizzato in alcuni punti oppure diffuso. Per tutti però il grattamento dà momentaneo sollievo, anche se si tratta sempre di una pratica da evitare: accentua l’infiammazione, può provocare ferite con conseguente sanguinamento che possono infettarsi e infine interferisce con il processo di guarigione delle lesioni psoriasiche. Che fare allora? Prima di tutto è importante che il paziente ne parli con il dermatologo e che gli chieda indicazioni su come attenuarlo in particolare durante la notte: il medico può infatti proporre terapie topiche adatte. Ma non solo. Occorre infatti mantenere una buona igiene della pelle: anche su questo punto è utile chiedere indicazioni sui detergenti più indicati. Meglio evitare docce prolungate, che seccano la pelle, e preferire invece bagni in acqua tiepida. Quando ci asciughiamo, tamponiamo la pelle invece di strofinarla e applicare successivamente lozioni o creme idratanti sempre su consiglio dermatologico. Sempre al fine di evitare la secchezza della pelle è utile che gli ambienti di casa siano, d’inverno , correttamente umidificati. D’estate, invece, non abusiamo dell’aria condizionata.