L’artrite psoriasica nel corso dell’anno

Chi è affetto da artrite psoriasica deve necessariamente convivere con la patologia per tutto l’anno. Tuttavia nel corso delle stagioni questa deve essere gestita correttamente anche in funzione dei cambiamenti di temperatura, umidità e condizioni climatiche generali. Molte raccomandazioni valgono per tutte le malattie reumatiche, che come l’artrite psoriasica sono caratterizzate da un’infiammazione sistemica e da dolore e rigidità articolare. Per sua caratteristica, l’infiammazione tende a ridursi con l’aumento delle temperature: da questo punto di vista l’estate è potenzialmente la stagione più benefica per i pazienti con artrite psoriasica, anche se occorre prestare attenzione.

I benefici del caldo, ma con attenzione

Al caldo estivo è bene esporsi, ma con le dovute accortezze. Prima di tutto è meglio esporsi al sole solo nelle prime ore del mattino e in quelle del tardo pomeriggio: l’eccesso infatti può essere dannoso. Peraltro d’estate è sempre necessario proteggersi dall’ esposizione solare: questo vale per tutti, ma a maggior ragione per i pazienti con artrite psoriasica e per quelli con psoriasi. L’uso di una protezione solare adeguata alla condizione dermatologica e al fototipo è tassativo. Inoltre, è sempre bene ricordare quanto sia importante in estate bere e idratarsi adeguatamente. La salute della articolazioni e della cute dipende anche dall’apporto di liquidi, soprattutto durante l’estate. Il caldo estivo intenso e la disidratazione debilitano il fisico già provato di chi soffre di malattie infiammatorie e articolari. Per questo occorre equilibrare le ore di esposizione al caldo e al sole con ore di ombra.

Mare o montagna?

Potendo, in estate, scegliere tra mare e montagna, il caldo più secco delle alte quote è migliore per le articolazioni rispetto a quello umido, a meno che il paziente non sia iperteso. Questo non toglie che chi rimane in città o va in spiaggia, non possa trascorrere una vacanza piacevole. Per poter vivere l’estate senza ansia gli esperti consigliano di seguire le indicazioni precise date dal proprio Reumatologo curante, in modo da evitare che le condizioni del paziente diventino ancora più invalidanti.

I rischi del freddo a mani e schiena

È quindi chiaro da queste premesse perché per molti pazienti con artrite psoriasica l’inverno può essere una stagione critica: il freddo può esacerbare la sintomatologia dolorosa e la rigidità. Questo sembra valere in particolare per le mani, che subiscono maggiormente gli effetti delle temperature rigide. Non dimentichiamo peraltro che se è vero che l’artrite psoriasica può colpire le piccole articolazioni delle dita con fenomeni come la dattilite, in chi non è più giovane le mani sono spesso sede anche di artrosi. Le due condizioni non si escludono, pertanto negli anziani il freddo invernale può essere particolarmente critico. È quindi buona norma indossare guanti e non dimenticare i controlli e le terapie. Infine d’inverno il freddo può causare più facilmente mal di schiena, dal momento che il freddo accentua le contratture muscolari che possono quindi peggiorare la sintomatologia nei pazienti con malattie reumatiche come l’artrite psoriasica.

A volte i disturbi sono soggettivi

Va infine precisato che queste dinamiche stagionali possono essere, per molti pazienti, del tutto soggettive: l’ideale è quindi mantenere uno stretto contatto con il proprio Reumatologo così da decidere, di volta in volta, quali accortezze seguire in funzione delle variazioni della sintomatologia nel corso dell’anno. Del resto studi a riguardo non hanno mai dimostrato una variazione nell’attività di malattia in funzione dei cambiamenti stagionali: ciò che varia è di fatto solo la sintomatologia e non il danno articolare.