Spesso si tende a minimizzare l’impatto che la depressione può avere sulla sessualità del paziente e il carico emotivo che questa situazione comporta. È fondamentale, dunque, non trascurare e far passare in secondo piano questa dimensione della patologia.
La depressione è il disturbo mentale più diffuso in Italia, quando si pensa ad essa, però, i cambiamenti nella sfera sessuale di coppia sono spesso sottovalutati. Eppure, è confermato da molti studi che chi convive con questa malattia può sviluppare disfunzioni sessuali, che possono ripercuotersi nel calo del desiderio, nella capacità di eccitarsi, nell’impotenza (per gli uomini) e secchezza vaginale tra le donne e difficoltà a raggiungere l’orgasmo.
La depressione e la prescrizione di farmaci per il suo trattamento impattano significativamente sulla sessualità del paziente poiché i trattamenti farmacologici, tra cui gli antidepressivi, possono portare all’inibizione della libido. Tali farmaci solitamente interessano i neurotrasmettitori come la dopamina, la serotonina e la noradrenalina, che sono coinvolti nei processi sessuali di desiderio, eccitazione e orgasmo. Durante la terapia per il trattamento della depressione si stima un’incidenza dal 20 al 40% di problemi sessuali dovuta proprio all’assunzione di tali farmaci. Inoltre, nel percorso terapeutico di un paziente, il ruolo ricoperto dalla sfera sessuale, viene quasi del tutto trascurato e portato in secondo piano, in quanto l’obiettivo principale rimane il controllo della malattia e dunque il calo del desiderio è considerato come un effetto collaterale necessario e secondario.
Spesso chi soffre di depressione avverte una sorta di pudore e vergogna che rende difficile parlare di questo argomento al proprio medico o al proprio partener; questo aspetto può addirittura accrescere il malessere e l’isolamento che sono sintomi tipici della malattia, e può guidare la persona in un vero e proprio circolo vizioso: da una parte i sintomi gravi della malattia che si ripercuotono sulla sessualità, e dall’altra l’incapacità di parlarne liberamente e quindi di farsi aiutare.
Negli ultimi anni, molti passi avanti si sono fatti in termini di sensibilizzazione sulla depressione e l’impatto sulla sessualità, ma rimane ancora molto pudore e timore da parte dei pazienti nel discuterne apertamente e senza vincoli, tanto da farne aumentare il numero ogni anno che passa.
È fondamentale riconoscere questi sintomi e disfunzioni come un aspetto importante e non secondario che riguarda la malattia, e non far passare questo delicato tema in secondo piano. È anche importante far capire ai soggetti affetti da depressione con problemi sessuali e di eccitazione che è possibile chiedere aiuto ai propri cari e al proprio medico curante per iniziare a risolvere il problema con una terapia adeguata.