La depressione ha un forte impatto sulla qualità della vita di malati e caregiver e genera importanti costi sociali che nel nostro paese, in termini di ore lavorative perse, ammontano a 4 miliardi di euro l’anno.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità l’ha definita la prima cause di disabilità a livello mondiale; nel nostro Paese la depressione, in tutte le sue forme, colpisce più di 3 milioni di pazienti, di cui 2 milioni sono donne.
L’impatto economico di questa patologia è molto rilevante, si stima infatti che in Italia il costo sociale della depressione, in termini di ore lavorative perse, sia complessivamente pari a 4 miliardi di euro l’anno. A questi costi si aggiungono quelli legati ai caregiver, tenendo conto che per ogni paziente sono coinvolti almeno 2-3 familiari.
I pazienti affetti da TRD – depressione resistente al trattamento – che in Italia sono più di 130.000, perdono mediamente 42 giornate di lavoro all’anno, circa 1 giorno a settimana. Altrettanto rilevante è il costo diretto, che in media varia dai 4.913€ per paziente con depressione per arrivare ai 5.555€ per gli affetti da TRD.
I costi indiretti, sociali e previdenziali rappresentano il 70% del totale dei costi della malattia, i costi previdenziali, ad esempio, hanno avuto un incremento del 38% negli ultimi 5 anni.
E con l’aumento previsto del numero di malati affetti da queste patologie in seguito alla pandemia da Covid-19 (si stimano 150mila casi in più1) questi numeri sono destinati a salire.