Chi soffre di disturbi depressivi presenta livelli elevati di infiammazione corporea: questo è quanto emerso da uno nuovo studio del King’s College di Londra, pubblicato sull'American Journal of Psychiatry.
Negli ultimi anni si sono accumulate una serie di evidenze mediche relative al legame tra uno stato di infiammazione sistemica e i disturbi mentali come la depressione. Principalmente, questo rapporto sembra essere suggerito dalla modalità attraverso cui la depressione si manifesta in tutto lo spettro delle malattie infiammatorie autoimmuni, caratteristica che suggerisce una reale relazione tra infiammazione e risposta emotivo-affettiva; è stato riconosciuto, infatti, Il contributo potenziale del sistema immunitario nell’insorgenza dei disturbi depressivi associati principalmente alle malattie autoimmuni, ma numerosi studi hanno anche dimostrato anche il ruolo determinante dello stress psicologico nel peggiorare la disabilità fisica in questa tipologia di pazienti.
L'ipotesi di questa relazione è considerata già da qualche anno: già nel 2015, è stata condotta nel Centro per la dipendenza e la salute mentale (Camh) di Toronto una ricerca, dove sono stati coinvolti 20 pazienti depressi e un gruppo di controllo di altre 20 persone senza disturbi dell’umore. Studiando tramite la tomografia a emissione di positroni (Pet) i 40 volontari, i ricercatori canadesi sono riusciti a dimostrare un 30% in più di processi infiammatori del cervello nelle persone affette da depressione. Nello specifico, ciò che è stato rilevato è un aumento cerebrale di citochine, cioè di proteine che il sistema immunitario produce in presenza di uno stato infiammatorio.
Ma queste ricerche sono state portate avanti negli anni, fino ad arrivare ad un recentissimo studio condotto da un team di ricercatori del King’s College di Londra, i cui risultati sono riportati sulle pagine della rivista specializzata American Journal of Psychiatry, che sembra non solo aver confermato la correlazione, ma che abbia anche spiegato il perché chi soffre di depressione presenta sempre livelli elevati di infiammazione corporea.
Dalla ricerca infatti si evince che i soggetti con precedente diagnosi di depressione - circa 27.000 individui - avevano livelli ematici di CPR (un marcatore infiammatorio usato di routine nei prelievi ematologici) considerevolmente maggiori rispetto ad un campione di circa 60.000 soggetti sani, anche se al momento del prelievo non avevano episodi depressivi in corso. Vedendo i risultati, i ricercatori hanno cercato, attraverso altri test, di indagare anche l'eventuale ruolo genetico svolto in questa correlazione, cercando di capire se i soggetti geneticamente a maggior rischio di depressione avessero anche maggiori livelli infiammatori, ma per il momento non sono ancora stati pubblicati risultati conclusivi.