La depressione può essere uno dei più comuni e diffusi disturbi psichici, caratterizzato da una alterazione del tono dell'umore. Imparare a riconoscerne i sintomi, è il primo passo per non trascurare il problema e affrontarlo tempestivamente.
La depressione è una patologia psichica diffusa e trasversale.
Proprio dall’analisi degli ultimi dati raccolti nel biennio 2021-2022 dalle sorveglianze Passi e Passi d’Argento (PdA), coordinate dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss) e diffusi in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale 20231, emerge che circa il 6% della popolazione adulta (18-69 anni) riferisce sintomi depressivi, più frequenti all’aumentare dell’età e tra chi vive in condizioni socio-economiche svantaggiate e nelle donne (8%)2.
Tra gli anziani (65+) la stima è del 9% ma arriva al 30% tra quelli con difficoltà economiche3. “La pandemia da COVID-19 – si legge nel comunicato stampa ufficiale - ha segnato mediamente un aumento della prevalenza di sintomi di depressione, in particolare nel corso del 2020, per lo più correlati alle restrizioni messe in campo per il contenimento della pandemia; alla fine del 2020 e nel corso del 2021 ci sono stati segnali di miglioramento”.
A livello globale, si stima che il 5% della popolazione soffra di depressione e che essa influenzi notevolmente i costi socio-sanitari. Circa 280 milioni di persone nel mondo soffrono di depressione4. A seguito poi di cambiamenti sociali epocali, come l ’avvento dei social media o la già citata crisi pandemica, anche la depressione giovanile sta diventando un fenomeno in preoccupante crescita: recenti ricerche hanno stimato che, sul campione preso in esame, il 39% di giovani soffre di ansia o depressione e quasi la metà di disturbi dell’apprendimento5. A fronte, però, della sua diffusione, leggerne i segnali potrebbe non essere facile né immediato.
Prima di tutto perché non esiste un’unica tipologia di depressione e, secondariamente, perché questi segnali potrebbero manifestarsi con una sintomatologia non eterogenea, essere associati ad ulteriori sintomatologie psichiche (attacchi di panico e ansia, ad esempio) e con diversi livelli di gravità - in base, appunto, al disturbo specifico - complicando, talvolta, diagnosi e trattamento.
Per la definizione che ne dà il manuale statistico e diagnostico dei disturbi mentali, giunto oggi alla sua quinta edizione (DSM-5-TR), “i disturbi depressivi sono caratterizzati da tristezza tanto grave o persistente da interferire con il funzionamento dell’individuo e, frequentemente, da diminuzione d'interesse o di piacere nelle attività” 6. Tuttavia, depressione è il termine comunemente usato per qualsiasi di questi disturbi e alle volte, non è facile capirne i segnali. La depressione ha molte forme che possono però distinguersi in:
Un’ulteriore classificazione è effettuata sulla base dell’eziologia (ovvero, lo studio delle cause delle malattie) e si può quindi distinguere tra:
Una causa esatta dei disturbi depressivi non è nota, ma “probabilmente include una componente ereditaria, modificazioni nei livelli neurotrasmettitoriali, alterazioni della funzione neuroendocrina e fattori psicosociali (gravi stress esistenziali, separazioni e perdite, ndr)”. Inoltre, “i soggetti che hanno avuto un episodio di depressione maggiore sono a maggiore rischio di episodi successivi. I soggetti meno resilienti e/o con tendenza ansiosa hanno più probabilità di sviluppare un disturbo depressivo. Tali soggetti spesso non sviluppano le abilità sociali per adattarsi alle pressioni della vita. La presenza di altri disturbi mentali aumenta i rischi di un disturbo depressivo maggiore” 8.
L’organizzazione mondiale della sanità (WHO) valuta la depressione come uno dei disturbi più invalidanti al mondo con un costo sociale elevatissimo in quanto, oltre alle problematiche psichiche, è associato ad un aumentato rischio di sviluppare diabete, disturbi cardiaci e ictus9.
La difficoltà di individuazione è tangibile e solo l’aiuto di un professionista della salute mentale può aiutarci a capire se si è affetti da depressione.
I disturbi depressivi colpiscono le donne con frequenza doppia rispetto agli uomini10.
Il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali indica quali possibili cause: fattori temperamentali (nevroticismo), fattori ambientali (esperienze avverse o stress quotidiano), fattori genetici e fisiologici (le donne possono essere a rischio in relazione a specifiche fasi della vita riproduttiva: mestruazioni e menopausa)11. Le origini della depressione femminile, quindi, sono complesse, multifattoriali e la patologia spesso si accompagna ad altri disturbi psichici quali ansia, disturbi del sonno e del comportamento alimentare. Oltre alla componente genetica e a quanto citato sopra, tra i diversi fattori causali viene riconosciuto anche il ruolo degli ormoni femminili (non a caso, infatti, la depressione si presenta più frequentemente nelle fasi della vita in cui si verificano i grandi cambiamenti ormonali, tra cui gravidanza e puerperio).
Tendenzialmente - pur esistendo diverse tipologie di depressione che, come abbiamo visto, si distinguono per durata e presunta origine - la depressione è caratterizzata da sintomi emotivi, fisici e cognitivi comuni che interferiscono con la vita e le attività quotidiane.
Chi soffre di depressione, infatti, vede compromessa la propria capacità di svolgere le normali attività quotidiane e manifesta una grave perdita di interesse e piacere in attività che, invece, prima suscitavano coinvolgimento e partecipazione. Riconoscere questi segnali è un passo cruciale per identificare e affrontare questa condizione: importante sia per coloro che combattono la depressione, sia per coloro che desiderano offrire supporto, aiuto e comprensione alle persone vicine che ne potrebbero soffrire.
Premettendo che i sintomi della depressione possono variare da individuo a individuo e che solo un professionista della salute mentale può aiutarci a capire se si è depressi, ci sono dei segnali comuni da non trascurare.
A livello fisico, stanchezza, dolori muscolari o articolari, mal di testa e problemi digestivi potrebbero essere campanelli d’allarme importanti; così come, a livello comportamentale, il ritiro sociale potrebbe essere l’indicatore di un problema. Tuttavia, per la diagnosi di depressione maggiore devono essere stati presenti, quasi ogni giorno per un periodo di due settimane, almeno cinque dei seguenti sintomi, ed uno di essi deve essere umore depresso o, appunto, perdita di interesse o di piacere:
Tutte condizioni che, se non riconosciute e affrontate tempestivamente, potrebbero diventare croniche. "È cruciale – sottolinea l’Istituto Superiore di Sanità - abbattere lo stigma che circonda la depressione e altre malattie mentali. La consapevolezza pubblica e l'istruzione sono fondamentali per far sì che le persone capiscano che la depressione è una malattia reale, non una debolezza o una mancanza di volontà. È essenziale creare un ambiente in cui le persone si sentano sicure e confortevoli nel chiedere aiuto, sia esso ai familiari, agli amici o ai professionisti della salute mentale"13.
Abbiamo visto che i sintomi della depressione potrebbero coinvolgere il corpo, la mente, la sfera del comportamento. Schematicamente, potremmo così riassumere:
Proprio per la complessa natura di certi segnali è opportuno ricordare che non è semplice capire da soli se si è depressi, è opportuno evitare l’autodiagnosi e rivolgersi ad uno specialista, soprattutto se la situazione di disagio perdura nel tempo.
Epicentro
Policlinico Gemelli
NIMH
DSM-5-TR