La malattia di Crohn è una malattia intestinale cronica che può interessare tutto il tratto gastrointestinale, in particolar modo l'intestino tenue e il colon.
La patologia è caratterizzata da ulcere intestinali che, se non opportunamente curate, possono causare complicazioni quali stenosi o fistole, le quali a loro volta potrebbero richiedere un intervento chirurgico.
La diagnosi della malattia di Crohn viene solitamente effettuata sulla base dei sintomi di presentazione manifestati dal soggetto, della visita del medico e degli esami di laboratorio effettuati (indici di infiammazione e di malassorbimento).
Le caratteristiche chiave per la diagnosi della malattia di Crohn comprendono una combinazione di reperti clinici, radiografici, endoscopici, istologici e degli esami strumentali. Tuttavia, al momento della diagnosi è importante considerare altre malattie che possono imitarla (quali ad esempio infezioni, infiammazioni conseguenti a ischemia, radioterapia, farmaci, colite ulcerosa, malattia celiaca, sindrome dell’intestino irritabile, etc.).
Una volta realizzata la diagnosi, essendo solitamente il paziente ancora in stato di sintomaticità (ossia avverte ancora i sintomi/problematiche relative alla patologia), è necessario intraprendere una terapia che induca la remissione dei sintomi.
Raggiunta la remissione, i pazienti vengono trattati con una terapia di mantenimento per garantire che la remissione sia mantenuta per il periodo più lungo possibile.
Fattori che guidano la scelta della terapia includono la localizzazione della malattia (tratto gastrointestinale superiore, intestino tenue, colon prossimale, etc.), la gravità della malattia, le manifestazioni extra-intestinali, così come le caratteristiche del singolo paziente (età, patologie concomitanti, etc.).
Terapie sistemiche: compresse o iniezioni che agiscono diffondendosi in tutto il corpo.
Terapie biologiche: farmaci prodotti da proteine umane od animali con azione sul sistema immunitario che alterano il sistema di sviluppo della malattia. Queste terapie sono generalmente somministrate per iniezione od infusione.
Terapia nutrizionale: come supporto in previsione dell’intervento chirurgico o nei pazienti con intestino corto a seguito di interventi chirurgici di resezione intestinale o a fini terapeutici soprattutto nei bambini.
Terapia chirurgica: