La malattia di Crohn (conosciuta anche come morbo di Crohn, oggi termine desueto) è stata riconosciuta come entità diversa dalla colite ulcerosa da Burrill Bernard Crohn nel 1932 presso il Mount Sinai Hospital di New York. In passato è stata chiamata anche con il termine enterite regionale e ileite regionale.
La patologia è caratterizzata da un’infiammazione che colpisce tutto lo strato della parete del tubo gastroenterico con caratteristiche lesioni “a salto” dalla bocca all’ano.
Si calcola che in Italia ci siano almeno 150.000 persone affette da malattie infiammatorie intestinali di cui probabilmente il 30-40% affetti da malattia di Crohn. Tale malattia si presenta prevalentemente in età giovanile (20-30 anni), più raramente nella terza età (65 anni), ma non sono rari casi anche nei bambini e negli adolescenti.
La prima descrizione completa della malattia di Crohn si deve a Giovanni Battista Morgagni nel 1769.
Le cause che portano all’insorgenza della malattia di Crohn sono sconosciute. È noto tuttavia che sono delle patologie immunomediate che presentano alla base alterazione di fattori genetici, immunologici, ambientali e infettivi.
Le cause delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI o IBD) non sono ancora chiare. Tuttavia, la maggior parte degli esperti ritiene che vi sia una spiegazione multifattoriale, cioe che siano diversi i fattori che potrebbero svolgere un ruolo causale nella malattia.
L'età media di insorgenza della colite ulcerosa nella popolazione pediatrica (10 anni) è più bassa di quella della malattia di Crohn (12 anni); tuttavia, le MICI, anche se raramente, possono esordire nei primi anni di vita.