Da decenni, soprattutto in Occidente, si assiste a un aumento di casi di malattie infiammatorie croniche intestinali. Un fenomeno rilevante riguarda in particolare l'incremento del numero di diagnosi in età pediatrica: se fino a vent'anni fa le MICI colpivano prevalentemente giovani adulti, dall'inizio degli anni 2000 i dati mostrano una tendenza diversa: oggi in Italia il 25% delle diagnosi di MICI avviene prima dei 18 anni di età e non di rado anche già durante la primissima infanzia. Un recente lavoro pubblicato dal Working Group Ibd della Società italiana di gastroenterologia, epatologia e nutrizione pediatrica ha aggiornato il quadro epidemiologico delle diagnosi in pediatria al periodo 2009-2018. Rispetto all'ultimo report, relativo al periodo 1996-2003, l’incidenza è più che raddoppiata.
Lo studio, condotto su 1969 bambini e ragazzi tra 0 e 18 anni, ha rilevato che l’età media di diagnosi è di circa 12 anni e che circa il 10% dei bambini affetti ha meno di 6 anni.
In questa fascia d’età è significativamente più frequente la rettocolite ulcerosa rispetto alla malattia di Crohn (62% contro il 18%). Inoltre circa il 12% dei giovani pazienti ha almeno un familiare con una MICI. Peraltro la ricerca conferma, anche in pediatria, la tendenza a una variabilità geografica già nota: oltre ai Paesi storicamente più interessati dalle MICI, come Europa e Nord America, anche quelli caratterizzati dalle economie in maggiore crescita ne sono sempre più coinvolti con diagnosi crescenti già in giovane età.
Le cause dell'incremento di diagnosi di MICI in età adulta sembrano doversi ricercare da un lato nelle migliori tecniche diagnostiche e nella maggiore conoscenza di queste patologie, che comportano un'identificazione più precoce. Ciò rende possibile oggi iniziare il percorso terapeutico in tempo utile per prevenire, sempre più spesso, le conseguenze più gravi. D'altro canto anche i fattori ambientali connessi agli stili di vita occidentali sembrano facilitare l'insorgenza della malattia di Crohn e della rettocolite ulcerosa. Anche se non esistono ancora certezze assolute, ciò sembra valere anche per bambini e adolescenti. Come per tutte le malattie immunomediate, vi è infatti una predisposizione genetica su cui intervengono fattori ambientali tra i quali un posto particolare è occupato dalla dieta tipica del mondo occidentale (Western Diet) caratterizzata da alimenti che favoriscono l’infiammazione e modificazioni del microbiota intestinale.
Prima del decennio analizzato dallo studio, il tempo intercorso tra l’esordio dei sintomi e la formalizzazione della diagnosi era di quasi 7 mesi nei bambini con malattia di Crohn e di circa 4 mesi in quelli con rettocolite ulcerosa.
I dati più recenti mostrano una significativa riduzione di queste tempistiche: in particolare nella malattia di Crohn, oggi si assestano attorno ai 5,5 mesi. Per i Gastroenterologi questo dato va considerato un importante traguardo, specie per quest'ultima patologia spesso caratterizzata da un quadro clinico più subdolo e sfumato rispetto a quello della rettocolite ulcerosa, tanto da essere facilmente confondibile con le manifestazioni di altre condizioni benigne, quali la sindrome dell'intestino irritabile.
Tale cambiamento di rotta è verosimilmente correlato a una più diffusa conoscenza della malattia da parte di medici e pediatri di famiglia. È e sarà, infatti, sempre più importante che i pediatri sappiano riconoscere o quantomeno sospettare una MICI già dall’esordio, così da evitare ritardi diagnostici importanti.
Spesso queste patologie si manifestano nei bambini e negli adolescenti con quadri clinici specifici rispetto all'adulto, pur restando confermati i sintomi più tipici: dolore addominale, diarrea, presenza di sangue nelle feci, urgenza evacuatoria e perdita di peso.
Ad esempio, nei bambini queste patologie possono avere severe conseguenze sulla crescita: si calcola che il 30-40% dei casi di malattia di Crohn in età pediatrica sia gravato dal problema dello scarso accrescimento. Inoltre nelle MICI pediatriche sono presenti frequenti manifestazioni extraintestinali - cutanee e articolari, in particolare - che possono essere persino preponderanti rispetto ai sintomi intestinali: ciò capita nel 12% dei casi circa. Questo richiede, proprio nei bambini, la possibilità di contare su team multidisciplinari che comprendano il Gastroenterologo, il Pediatra e gli specialisti interessati dalle comorbilità, quali Reumatologo e Dermatologo in particolare.
Un'altra caratteristica specifica dell'età pediatrica riguarda poi i giovani pazienti con rettocolite ulcerosa. Nei bambini, infatti, questa si manifesta nella maggior parte dei casi come pancolite, cioè con un coinvolgimento di tutto il colon e il retto: ciò implica, tra bambini e adolescenti, una prevalenza di attacchi gravi più elevata rispetto a quanto capiti negli adulti.
In linea generale, le forme di MICI che esordiscono durante l'infanzia e l'adolescenza tendono a essere più aggressive di quelle che si manifestano in età adulta. In età pediatrica, infine, sono relativamente frequenti alcune forme atipiche di rettocolite ulcerosa, come quelle in cui l’infiammazione inizia a livello del sigma, risparmiando il retto.
Malattia di Crohn e Colite Ulcerosa, diagnosi in aumento nel mondo occidentale. Nuovi farmaci e inedite linee guida, InSalute News
Malattie infiammatorie croniche intestinali. Un incubo per oltre 7 pazienti su 10. Colpiti soprattutto gli under 40, Quotidiano Sanità
Porta A., MICI sempre più diffuse tra i bambini, Farmacia News, 2023
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