Diagnosi dell’ipertensione polmonare: test di funzionalità polmonare ed emogasanalisi arteriosa

Diagnosi dell’ipertensione polmonare: test di funzionalità polmonare ed emogasanalisi arteriosa

Le attuali linee guida europee sottolineano come il percorso di diagnosi differenziale all'interno dei diversi gruppi clinici che compongono l'ipertensione polmonare preveda l'esecuzione di diverse indagini strumentali ivi compresi i test di funzionalità polmonare ed il relativo quadro emogasanalitico. I pazienti affetti da ipertensione arteriosa polmonare (PAH) presentano, in relazione alla gravità della patologia, una riduzione da lieve a moderata dei volumi polmonari. Da notare, inoltre, come la maggior parte di essi presenti una ridotta capacità di diffusione polmonare per il monossido di carbonio (DLCO); la diagnosi differenziale riguarderà la malattia venoocclusiva polmonare (PVOD), una patologia propria del parenchima polmonare, nonché la forma di PAH associata alla sclerodermia. Da notare che un valore di DLCO inferiore al 45% del previsto si associa ad una prognosi sfavorevole. Da segnalare come la prevalenza di apnea notturna centrale ed ipossiemia notturna quantitativamente elevata nella PAH.

L'ostruzione del flusso d'aria non è una condizione di comune riscontro, tuttavia è possibile che venga rilevata un’ostruzione delle vie aeree periferiche. A causa dell'iperventilazione alveolare a riposo, la pressione parziale arteriosa dell'ossigeno (PaO2) rimarrà normale o lievemente diminuita, mentre la pressione parziale arteriosa dell'anidride carbonica (PaCO2) sarà diminuita.

La broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) come causa di ipertensione polmonare con ipossia (ossia con carenza di ossigeno) viene diagnosticata sulla base dell'evidenza di un'ostruzione irreversibile del flusso d'aria, insieme a volumi residui aumentati e valore di DLCO ridotto. I gas ematici arteriosi dei pazienti con BPCO mostrano una PaO2 ridotta con PaCO2 normale o aumentata. Una diminuzione del volume polmonare combinata con una ridotta capacità di diffusione del monossido di carbonio può indicare una malattia polmonare interstiziale. La gravità dell'enfisema e della malattia polmonare interstiziale può essere diagnosticata mediante tomografia computerizzata ad alta risoluzione (HRTC). L'enfisema e la fibrosi polmonare combinati possono pseudo-normalizzare il quadro spirometrico di funzionalità respiratoria, sebbene la DLCO sia quasi sempre ridotta. Quest'ultimo aspetto evidenzia la necessità di interpretare i test di funzionalità polmonare unitamente al dato morfologico di imaging polmonare.

Aspetti pratici
Sono disponibili delle linee guida per l'esecuzione dei test di funzionalità polmonare, al fine di garantire l'affidabilità dell'accertamento strumentale.
Ricordiamo, inoltre, semplici raccomandazioni da osservare da parte del paziente.

  • Non fumare, almeno nell'ora precedente il test.
  • Non bere alcolici nelle 4 ore precedenti il test.
  • Non fare sforzi fisici intensi nei 30 minuti precedenti il test.
  • Non indossare indumenti che limitino la piena espansione del torace e dell'addome.
  • Non consumare un pasto abbondante nelle 2 ore precedenti il test.

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Bibliografia e sitografia:

Galiè N et al. Eur Heart J 2016; 37 (1): 67-119.