L'obesità colpisce oltre un terzo della popolazione adulta degli
Stati Uniti ed è associata ad un aumento del rischio di insufficienza
cardiaca con frazione di eiezione conservata. Inoltre, insufficienza
cardiaca con frazione di eiezione preservata e ipertensione polmonare
spesso coesistono nei pazienti obesi.
Dati recenti indicano che tra gli individui con insufficienza
cardiaca con frazione di eiezione conservata, l'ipertensione polmonare è
prevalente in quelli che hanno un indice di massa corporea più elevato e
sono affetti da diabete mellito. Questa associazione tra obesità ed
ipertensione polmonare sembra essere presente anche in pazienti con
struttura e funzione cardiaca normali, ove il 5% degli individui obesi,
ad un controllo ecocardiografico, presenta un quadro di ipertensione
polmonare moderata o grave.
Nei pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione
conservata, la presenza concomitante di ipertensione polmonare determina
una prognosi peggiore. Al contrario, l'obesità è associata a una
migliore sopravvivenza tra i pazienti con sola insufficienza cardiaca,
un'osservazione che è stata definita il "paradosso dell'obesità".
Come l'obesità possa in qualche modo influenzare la prognosi
dell'ipertensione polmonare è tuttora oggetto di indagine. In questo
contesto, gli Autori dello studio si sono posti tre obiettivi: (1)
inquadrare in modo compiuto l'associazione tra obesità ed emodinamica
polmonare; (2) analizzare in dettaglio le forme precapillari e quelle
postcapillari di ipertensione polmonare; e (3) studiare l'associazione
tra obesità e mortalità nell'ipertensione polmonare.
Sono stati esaminati pazienti sottoposti a cateterizzazione del cuore destro (dal 2005 al 2016) in una coorte ospedaliera.
Degli 8940 pazienti (età media 62 anni; 40% donne), il 52% dei non
obesi e il 69% degli obesi avevano evidenza di ipertensione polmonare.
Un più alto indice di massa corporea (BMI) si associava ad una maggiore
prevalenza di PH. In particolare, in pazienti con obesità di classe 1,
la PH fu osservata nel 62% mentre la prevalenza saliva al 77% nei
pazienti con obesità maggiore (classe 2). Interessante notare come lo
studio abbia rilevato che, sebbene l'incremento ponderale si coniughi ad
una maggiore prevalenza di PH, la suddetta condizione si associ ad una
migliore prognosi, soprattutto per la coorte di pazienti con forma
precapillare (hazard ratio 0,57; IC 95% 0,46-0,70; P<0,001) rispetto
ai pazienti affetti da PH non obesi.
Sono necessari ulteriori studi per chiarire i meccanismi alla base dell'ipertensione polmonare correlata all'obesità.
Un team di Esperti
è a tua disposizione per le tue domande
Frank R et al. J Am Heart Assoc 2020 Mar 3; 9 (5): e014195.