Essere affetti da artrite psoriasica può significare dover fare i conti con dolori articolari, rigidità e stanchezza fisica. Questa sintomatologia, se non controllata correttamente dalle terapie, può essere invalidante. Ciò ha ovviamente un impatto psicologico importante: far fatica a svolgere le normali azioni quotidiane può dar luogo a disagio e ad un calo del tono dell'umore.
Ciò vale per tutti, ma in particolare per i più giovani. L'artrite psoriasica colpisce prevalentemente adulti tra i 30 e i 50 anni, tuttavia in alcuni rari casi può insorgere già in bambini e adolescenti. In particolare l'artrite psoriasica giovanile ha una prevalenza stimata di non oltre 10 bambini su 33mila, e una diagnosi precoce di questa condizione è di fondamentale importanza. Le difficoltà di movimento possono causare importanti contraccolpi pratici e psicologici: i disturbi articolari sono spesso associati, nella percezione comune, alla terza età e all'artrosi. Ciò significa che un ragazzo affetto da artrite psoriasica, specie quando non ben trattata, può sentirsi vecchio.
È chiaro che tutto ciò va evitato. Come? Individuando un centro specializzato che segua il giovane paziente sotto il profilo clinico ma anche, se occorre, psicologico e relazionale. Accanto alle terapie è importante che i ragazzi non rinuncino ai momenti belli della vita: essere affetti da artrite psoriasica non significa dover dire di no al divertimento, al ballo o all'attività fisica. Insomma, muoviamoci! Pur dopo essersi confrontati con il Reumatologo, occorre che i genitori spingano i giovani pazienti a continuare a fare movimento.
Lo sport riduce la rigidità articolare e il dolore oltre al rischio di malattie cardiovascolari e metaboliche, statisticamente più frequenti nei pazienti con artrite psoriasica, e di sovrappeso e obesità, che peggiorano il danno alle articolazioni infiammate. E poi lo sport spinge l'organismo a produrre sostanze che, a livello del cervello, contribuiscono al buon umore. Senza dimenticare che per i giovani la palestra o lo sport sono momenti di aggregazione, utili quindi a sconfiggere la solitudine e la percezione di "sentirsi vecchi".
Naturalmente bisogna scegliere l'attività fisica più adeguata: chiediamo al Reumatologo consigli in merito. Sicuramente vanno evitati gli sport che possono causare eccessivo sforzo o danni alle articolazioni, come quelli da contatto. Ottimo invece il nuoto, che consente di mantenerci in movimento ma con poco sforzo dal momento che, quando galleggiamo, il nostro corpo è sostenuto e il carico sulle articolazioni si riduce. Una buona idea per sentirci meno stanchi è quello di dedicarci ad attività fisiche dolci come Pilates e le camminate.