Diagnosticare la malattia - 11 ottobre 2022
Risponde: GAETANO FACCHINI - DIRETTORE DELL’UNITÀ OPERATIVA COMPLESSA DI ONCOLOGIA
ASL NAPOLI 2 NORD, PRESIDIO OSPEDALIERO S. MARIA DELLE GRAZIE (POZZUOLI)
Diagnosticare la malattia - 11 ottobre 2022
Risponde: GAETANO FACCHINI - DIRETTORE DELL’UNITÀ OPERATIVA COMPLESSA DI ONCOLOGIA
ASL NAPOLI 2 NORD, PRESIDIO OSPEDALIERO S. MARIA DELLE GRAZIE (POZZUOLI)
Diagnosticare la malattia - 11 ottobre 2022
Risponde: GAETANO FACCHINI - DIRETTORE DELL’UNITÀ OPERATIVA COMPLESSA DI ONCOLOGIA
ASL NAPOLI 2 NORD, PRESIDIO OSPEDALIERO S. MARIA DELLE GRAZIE (POZZUOLI)
Diagnosticare la malattia - 11 ottobre 2022
Risponde: GAETANO FACCHINI - DIRETTORE DELL’UNITÀ OPERATIVA COMPLESSA DI ONCOLOGIA
ASL NAPOLI 2 NORD, PRESIDIO OSPEDALIERO S. MARIA DELLE GRAZIE (POZZUOLI)
Diagnosticare la malattia - 11 ottobre 2022
Risponde: GAETANO FACCHINI - DIRETTORE DELL’UNITÀ OPERATIVA COMPLESSA DI ONCOLOGIA
ASL NAPOLI 2 NORD, PRESIDIO OSPEDALIERO S. MARIA DELLE GRAZIE (POZZUOLI)
Diagnosticare la malattia - 20 Ottobre 2018
Risponde: GIACOMO CARTENTÌ - DIRETTORE UOC ONCOLOGIA MEDICA DELL’OSPEDALE ANTONIO CARDARELLI DI NAPOLI
La diagnosi di tumore prostatico è stata agevolata dal dosaggio di un marcatore, il PSA, il cui utilizzo per fini diagnostici è piuttosto controverso.
Diagnosticare la malattia - 30 Settembre 2018
Risponde: MARCO DE SIO - DIRETTORE U.O. DI UROLOGIA FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA CAMPANIA “LUIGI VANVITELLI”
La biopsia della prostata consiste nell’asportazione di piccoli frammenti di tessuto, per poterli analizzare. Esistono diverse tecniche, come ci spiega il Prof. De Sio.
Diagnosticare la malattia - 10 Novembre 2017
Risponde: FABLE ZUSTOVICH - OSPEDALE SAN MARTINO DI BELLUNO
Oltre al PSA, vengono utilizzati nuovi marcatori nell’osservazione del tumore alla prostata, ma non sono ancora considerati attendibili e performanti.
Diciamo che il controllo del PSA è una spia spesso fedele dell'andamento della malattia e, soprattutto, è un esame molto semplice da fare perché basta un prelievo di sangue.
Tuttavia, non è sufficiente per fare una corretta valutazione dell'andamento del tumore, è necessario periodicamente - la periodicità può dipendere da tanti fattori, dall'estensione della malattia, dalle caratteristiche del paziente, dall'andamento del PSA ecc. - ma comunque è necessario periodicamente controllare anche con degli esami di carattere strumentale che il più delle volte sono di tipo radiologico o, come abbiamo visto, anche di tipo medico nucleare, con l'utilizzo, per esempio, della TAC PET Colina o della TAC PET con l’acetato.
Diagnosticare la malattia - 09 Giugno 2017
Risponde: MICHELE BATTAGLIA - A.O. POLICLINICO CONSORZIALE DI BARI
La prostata può causare disturbi a urinare associati a febbre e aumento del PSA, mentre gli altri sintomi sono per lo più a carico della vescica.
I sintomi sono di due tipi essenziali che attengono a quella che è la posizione anatomica della prostata. La prostata di per sé non ha una sua sintomatologia; io dico sempre che la prostata ha due sintomi che sono i disturbi a urinare associati a febbre e il PSA che sale.
Potrebbe sembrare un eufemismo o una affermazione un po’ troppo spinta, però il PSA, come tutti sanno, che è acronimo di antigene prostatico specifico, è classicamente un marcatore organo dipendente e non cancro dipendente, per cui qualunque sintomatologia, qualunque patologia che si realizzi in ambito prostatico fa impennare, fa innalzare i valori plasmatici del PSA.
Gli altri sintomi sono sintomi vescicali, e cioè il desiderio frequente di andare al bagno a urinare, la difficoltà ad avviare il mitto ovverosia il soggetto, l’individuo impara a sue spese che un desiderio impellente di urinare può essere interrotto da, appunto, un'ipertrofia prostatica, un problema legato alla prostata, per cui e si rende conto che c'è qualcosa che non va, ma il sintomo è legato alle urine, quindi alla vescica, ma no, alla prostata.
La distinzione che noi facciamo per distinguere un po’, in maniera molto grossolana, un’ipertrofia prostatica benigna - questo a livello clinico - tutto può essere, però, diciamo così, il sintomo preminente di un’ipertrofia prostatica benigna è la difficoltà ad avviare il mitto, invece il sintomo prevalente o preminente di un carcinoma di prostata è il desiderio, cioè quel che si chiama l'irritazione, il desiderio frequente di mingere, ma senza necessità di attendere prima di avviare il mitto.
Questi sono i due capitoli grossi: i disturbi da ostruzione del collo vescicale, quindi delle basse vie, uguale ipertrofia prostatica benigna, e disturbi irritativi come se fosse una cistite, ma nell'uomo non esiste cistite, esiste la prostatite che corrisponde, quando non ci sono, non c'è febbre, non ci sono altri segni, corrisponde più a un problema o di carcinoma di vescica o di tumore della prostata.