Quando colpisce il cuoio capelluto, la psoriasi può avere un impatto psicologico e relazionale importante: desquamazioni con produzione intensa di forfora e prurito sono certamente imbarazzanti. Il problema non è da sottovalutare, se pensiamo che la testa è interessata in tre casi di psoriasi su quattro. La condizione produce placche e arrossamenti accompagnati da bruciore e, in alcuni casi, persino da dolore. La secchezza cronica del cuoio capelluto peggiora la sintomatologia, che spinge il paziente a grattarsi fino, non di rado, al sanguinamento.
Se non trattate, le lesioni sul cuoio capelluto possono estendersi fino a toccare l'attaccatura dei capelli e la fronte, ma anche collo e orecchie. In alcuni casi l'interessamento delle lesioni è esteso a tutta la testa: la definizione corretta, in questi casi, è quella di calotta psoriasica. Quando la psoriasi al cuoio capelluto dà luogo alla produzione di sebo si parla di sebopsoriasi. In questi casi se l'unica manifestazione della psoriasi è sulla testa (ciò accade nel 25 per cento dei soggetti con psoriasi al cuoio capelluto), l'aspetto delle lesioni può essere molto simile a quello di una comune dermatite seborroica. Un'attenta diagnosi da parte del dermatologo, capace di distinguere le due condizioni, è dunque fondamentale.
Anche senza arrivare a queste condizioni estreme, come affrontare la psoriasi del cuoio capelluto? Sicuramente le terapie di fondo per il controllo della patologia sono le stesse per tutte le altre forme e localizzazioni della psoriasi. Ma certamente in questo caso la cura dello scalpo e dei capelli riveste un ruolo centrale. Il dermatologo può segnalare a questo proposito alcuni prodotti specifici per la cura della pelle e dei capelli: esistono in commercio shampoo e lozioni indicati per chi soffre di questa condizione capaci di non peggiorare lo stato infiammatorio della cute.
I capelli sono una parte importante del nostro corpo: contribuiscono al nostro aspetto fisico e all'immagine che diamo di noi agli altri. Per questo avere la psoriasi al cuoio capelluto non deve spingerci a rinunciare al parrucchiere e ai trattamenti estetici quali tinture, pieghe e permanenti. Attenzione però a scegliere il professionista al quale affidarci e ai prodotti e alle tecniche impiegati. La prima cosa da fare è parlare al parrucchiere della nostra psoriasi, senza vergogna. Se ci rivolgiamo per la prima volta a un nuovo salone, informiamo il personale della nostra specifica esigenza così che l'hairstylist possa predisporre i prodotti necessari al nostro caso. Se non dispone di prodotti adatti alla pelle degli psoriasici, chiediamogli di poter usare i nostri che porteremo da casa. Tinture, permanenti e colpi di sole non sono vietati, ma vanno applicati da professionisti con prodotti testati. Un buon consiglio è che il parrucchiere testi i prodotti che vuole usare su di noi su piccole aree così da verificare eventuali reazioni avverse. Sono in particolare gli ingredienti delle tinture per capelli a poter essere irritanti per gli psoriasici.
Per quanto concerne la cura domestica, ricordiamo che il cuoio capelluto colpito da psoriasi è più fragile: preveniamo quindi gli stress meccanici, evitando acconciature molto complesse e strumenti che potrebbero produrre una continua trazione come i bigodini e gli arricciacapelli. Per la stessa ragione è meglio portare i capelli sciolti e mai legati a coda di cavallo. Ciò implica che anche lo spazzolamento avvenga con delicatezza per evitare di strattonare i capelli, con conseguenze sullo scalpo. I lavaggi vanno sempre fatti con acqua tiepida e l'asciugatura deve avvenire naturalmente, senza l'uso del phon ed evitando sfregamenti intensi con le salviette.