Prurito: come varia nei diversi tipi di psoriasi?

Il prurito è un sintomo frequente della psoriasi, che colpisce fino al 90% dei pazienti: viene descritto come il sintomo più fastidioso percepito dalle persone affette da psoriasi, con un impatto negativo sulla qualità della vita.

L’intensità del prurito sembra essere correlata a vari aspetti psicologici, compresa la presenza di depressione e ansia.

D‘altra parte, i dati relativi ai fattori che influenzano l'intensità del prurito (e la presenza di altri sintomi a esso associati) sono ancora scarsi.

Inoltre, le cause molecolari del prurito nella psoriasi non sono ancora del tutto chiarite, sebbene sia probabile una complessa interazione tra il sistema nervoso, quello neuroendocrino, quello immunitario e quello vascolare.

Infine, si deve considerare che la psoriasi si presenta con manifestazioni cutanee diverse, che possono differire anche per quanto riguarda l'intensità e la percezione del prurito.

Per tutti questi motivi, per i medici scegliere il trattamento più adatto al prurito dei diversi pazienti rappresenta una vera sfida.

Tante psoriasi, tanti pruriti: lo studio

Un recente studio, che ha incluso più di 250 pazienti, con un’età compresa tra i 15 e 45 anni, ha cercato di valutare se ci fossero delle differenze nella percezione del prurito nei diversi sottotipi di psoriasi.

I pazienti sono stati divisi in 9 gruppi, secondo il sottotipo dominante di psoriasi: psoriasi a placche grandi, psoriasi guttata, psoriasi palmo-plantare, psoriasi del cuoio capelluto, psoriasi inversa, psoriasi eritrodermica, psoriasi pustolosa palmo-plantare e psoriasi pustolosa generalizzata.

Le varianti più pruriginose sono risultate la psoriasi palmo-plantare e il sottotipo pustoloso, mentre la meno pruriginosa la psoriasi guttata.

Per quanto riguarda la localizzazione del prurito, si è osservato che, nella maggior parte delle varianti di psoriasi, il prurito era limitato alle lesioni psoriasiche. L'unica eccezione è stata la psoriasi eritrodermica, in cui il prurito generalizzato era più diffuso tra i pazienti (osservazione facilmente spiegata dalle caratteristiche stesse di questo tipo di psoriasi, che colpisce più dell'80% della pelle).

Nei gruppi di pazienti esaminati, è stato osservato che l'intensità del prurito tende ad aumentare insieme alla gravità della malattia. Questa osservazione può sembrare molto intuitiva, ma in realtà i dati hanno dimostrato che c’è un aumento significativo del prurito solo nella psoriasi del cuoio capelluto e nella psoriasi pustolosa palmo-plantare.

Inoltre, in alcuni casi, l’estensione delle lesioni cutanee è risultata correlata all’intensità del prurito, come nel caso della psoriasi pustolosa generalizzata.

Prurito e psoriasi, la percezione dei pazienti

Per quanto riguarda le sensazioni riportate dai pazienti, il prurito della psoriasi a placche di grandi dimensioni sembra caratterizzato da una commistione di bruciore e prurito puro.

Inoltre, i pazienti hanno descritto spesso la presenza di formicolio, pizzicore e prurito doloroso.

Nello studio, il prurito doloroso era principalmente caratteristico dei tipi di psoriasi palmo-plantari e questo è probabilmente dovuto a una maggiore densità di terminazioni nervose libere presenti nell’area e, nel caso dei piedi, alla pressione esercitata su questa parte del corpo.

In alcuni casi, invece, la sensazione era quella di solletico a livello delle lesioni.

Nella maggior parte dei sottotipi, il prurito tende a verificarsi durante la comparsa delle lesioni cutanee (10-49%) o quando queste sono già comparse completamente (13–60%).

Lo studio ha, inoltre, dimostrato che il prurito ha un impatto importante sulla qualità della vita dei pazienti, che risulta significativamente ridotta nei pazienti con prurito intenso.

Sebbene questo studio abbia posto le basi per una conoscenza più approfondita del prurito dovuto alla psoriasi, in futuro, una migliore comprensione di questo fenomeno, secondo i distinti sottotipi di psoriasi, aiuterà a migliorare la comunicazione tra medici e pazienti, ad adattare il trattamento ai principali disturbi e, di conseguenza, a migliorare la qualità della vita di chi soffre di questa patologia cronica.