HIV, AIDS e Infanzia
HIV NEI BAMBINI
L’infezione da HIV nel bambino piccolo può essere particolarmente pericolosa dato che il sistema immunitario è ancora immaturo e ha bisogno di alcuni anni per potersi formare completamente. (1)
Per tutelare la salute dei bambini è, quindi, estremamente importante che le mamme si sottopongano al test per l’HIV (prima o anche nel corso della gravidanza) allo scopo di mettere in atto, nel caso di infezione, tutte quelle misure terapeutiche volte ad impedire, o quantomeno limitare, la trasmissione del virus. (2)
Questo perché, purtroppo, le mamme sieropositive possono trasmettere il virus al proprio bambino: (2)
- durante la gravidanza attraverso la placenta o
- durante il parto per contatto con secrezioni e o
- durante l’allattamento attraverso il latte materno.
Nel caso in cui il bambino abbia contratto il virus è comunque possibile intervenire e gestirlo al meglio. In particolare, il Ministero della Salute raccomanda che, in tutti i bambini al di sotto dei 15 anni, l’infezione venga gestita con:
- la partecipazione attiva dei genitori
- il sostegno e coordinamento di professionisti in ambito medico e psicologico. (1)
Non vanno, infatti, tralasciate le implicazioni che la malattia ha nella vita familiare e scolastica, nello svolgimento delle attività ricreative/sportive e, in generale, in tutta la sfera sociale/psicologica del bambino. (1)
HIV NEGLI ADOLESCENTI
L’ordinamento italiano definisce la riservatezza come un diritto inalienabile di ogni persona sia essa adulta o minore. (3)
Tuttavia, oggi, i minori di 18 anni non possono effettuare il test per l’ HIV senza il consenso del genitore o di chi ne esercita la patria potestà. (4)
Questo ha creato e continua a creare un problema non indifferente in tutti quei casi in cui un minore adolescente, che sa di essersi trovato in una situazione a rischio, per evitare di parlarne con i genitori non esegue il test HIV, mettendo in pericolo la propria salute e quella degli altri. Questa norma delinea un vero e proprio conflitto a cui non è ancora stata trovata soluzione: da un lato il minore dovrebbe avere il diritto di vedere tutelata la propria salute e la riservatezza dei propri dati sanitari, dall’altra i genitori, o chi per essi, dovrebbero avere il diritto/dovere di essere informati di ogni trattamento sanitario al quale viene sottoposto il figlio/a e di dare il proprio consenso. (4)
Il parere dell’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza del febbraio 2019 ha segnato un’importante svolta esprimendo parere favorevole all’introduzione di norme che consentano ai minorenni di sottoporsi al test per l’HIV (e per le altre infezioni sessualmente trasmissibili) anche senza il preventivo consenso dei genitori. (4)
Devono però essere rispettate le seguenti condizioni: (4)
- i test per HIV devono essere effettuati in un contesto protetto e dedicato nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale;
- in caso di esito positivo del test i genitori o il tutore saranno coinvolti al fine di garantire alla persona di minore età un adeguato supporto affettivo nella gestione della notizia e della terapia;
- è necessario che l’adolescente sia avviato a un percorso didattico sulla prevenzione, l’educazione all’affettività e alle emozioni.
FONTI
- Ministero della Salute – Uniti contro l’AIDS si vince (Terapia dell’HIV nei bambini)
www.uniticontrolaids.it/aids-ist/in-caso-di-infezione/terapie.argomento.aspx?arg=TLA-78786C1C68364BFF#.YeGqsP7MK70 - Ministero della Salute – Uniti contro l’AIDS si vince (Gravidanza e HIV)
www.uniticontrolaids.it/aids-ist/prevenzione/profilassi.argomento.aspx?arg=TLA-689DA9CBA02A4B80#.Yegovv7MLIU - Polo informativo HIV/AIDS
www.poloinformativohiv.info/vivere-con-hiv/diritti-della-persona-con-hiv/ - Ministero della Salute – Uniti contro l’AIDS si vince (Test HIV e minori)
www.uniticontrolaids.it/aids-ist/in-caso-di-infezione/legge.argomento.aspx?arg=TLA-2E33B40FF74D49F6
EM-92825