Negli ultimi 20 anni si stimano 16,6 (tra 11,7 e 24,2) milioni di morti per AIDS.
Grazie agli sforzi della comunità scientifica, i trattamenti farmacologici per l’HIV sono diventati sempre più efficaci e tollerati. Se iniziati per tempo garantiscono una buona prospettiva di vita e permettono alle madri di non trasmettere l’infezione ai propri figli durante la gravidanza, il parto o l’allattamento (trasmissione verticale) e riducono il rischio di evoluzione della malattia in AIDS.
Grazie, a una gestione clinica più efficiente della persona sieropositiva e all’impegno di svariate associazioni nazionali e internazionali per sensibilizzare su questo tema, negli ultimi anni il numero dei morti dovuti ad AIDS si sta riducendo notevolmente ma è ancora molto alto, soprattutto a causa della difficile accessibilità ai trattamenti che si riscontra nei Paesi più poveri, nonostante una situazione in miglioramento negli ultimi anni.
L’obiettivo dell’OMS e delle Nazioni Unite di interrompere le morti attribuibili all’AIDS appare oggi come un traguardo non così impossibile da raggiungere come poteva sembrare 15 anni fa anche se lo sforzo necessario è molto consistente.
www.cesda.net
www.epicentro.iss.it/problemi/aids/aids.asp
www.aids.gov/hiv-aids-basics/hiv-aids-101/what-is-hiv-aids/
UNAIDS epidemiological estimates, 2021 (https://aidsinfo.unaids.org/)
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