Quando il virus dell’HIV entra nell’organismo attacca il sistema immunitario distruggendo principalmente delle cellule chiamate Linfociti T CD4, un tipo di globuli bianchi fondamentali per la difesa dell’organismo dalle infezioni. Il virus utilizza il loro sistema di replicazione per moltiplicarsi, ogni volta uccidendo la cellula in cui si trova, per poi proseguire ad infettarne un’altra.
L’infezione da HIV provoca un indebolimento progressivo del sistema immunitario aumentando così il rischio sia di tumori sia di infezioni da parte di virus, batteri, protozoi e funghi.
È la prima fase dell’infezione che si manifesta entro 2-4 settimane dal contagio e durante la quale alcune persone potrebbero non accusare alcun malessere. Altre invece, a causa della velocità di replicazione che caratterizza il virus in questa fase, sviluppano sintomi simili all’influenza: febbre, ingrossamento dei linfonodi, mal di gola, eruzioni cutanee, dolori muscolari e articolari, e mal di testa.
Inoltre, durante questo periodo la quantità di virus presente nei fluidi come sangue e secrezioni genitali è particolarmente elevata e, perciò, causa di un rischio di trasmissione molto alto in questa prima fase.
Se si ritiene di aver avuto un comportamento a rischio e si avvertono sintomi simili a quelli dell’influenza, è opportuno sottoporsi al test e affidarsi tempestivamente alle cure di uno specialista per impedire che l’infezione progredisca.
In questa seconda fase, il sistema immunitario può essere in grado di difendersi abbastanza bene e, quindi, le persone potrebbero non mostrare sintomi apparendo sane. Tuttavia, il virus continua a replicarsi e a colpire il sistema immunitario e può causare lo sviluppo di numerosi problemi di salute, anche gravi.
Pur non essendoci cure definitive per l’HIV, le terapie antiretrovirali oggi disponibili possono prevenire la trasformazione della sieropositività in AIDS e ridurre il rischio di trasmissione ad altre persone.
La diagnosi di AIDS viene effettuata quando la conta dei Linfociti T CD4 scende al di sotto delle 200 cellule/mm3. Si tratta dello stadio finale dell’infezione da HIV in cui il sistema immunitario è ormai gravemente danneggiato e la persona sieropositiva sviluppa una serie di infezioni chiamate “infezioni opportunistiche” che possono manifestarsi anche contemporaneamente in varie parti dell’organismo.
In assenza di trattamento la sopravvivenza media è di circa 3 anni, ma il ricorso a terapie mediche mirate e assunte regolarmente può permettere di mantenere una carica virale sotto controllo e aiutare a gestire l’eventuale stato di AIDS conclamata.