Grazie all'introduzione delle terapie antiretrovirali, l’infezione da HIV è considerata una patologia cronica che lascia spazio a una prospettiva di vita di buona qualità.
Questo ha permesso a un numero sempre più elevato di persone che vivono con l’HIV di far parte della popolazione attiva, ovvero quella parte della popolazione di età superiore ai 15 anni (che comprende sia chi lavora sia chi è in cerca di occupazione), in grado di svolgere attività lavorative.
La tutela legale delle persone con infezione da HIV applicata al lavoro fa riferimento alla Legge 5 giugno 1990, n.135, articoli 5 e 6.
L’articolo 5 comma 3 e 5, stabilisce che:
L’articolo 6 vieta ai datori di lavoro, pubblici e privati, di svolgere indagini per accertare nei dipendenti o in candidati all’assunzione l'esistenza di uno stato di positività all’infezione da HIV.
In base alla legge italiana, la richiesta di sottoporsi al test per l’HIV come condizione per l'accesso o per il mantenimento del posto di lavoro è quindi illegittima.
Tuttavia, una sentenza del 1994 della Corte costituzionale (n. 218) apre alla valutazione caso per caso nel momento in cui le attività previste dalla professione possano comportare rischi per gli altri lavoratori, con particolare riferimento all’ambito:
Ti invitiamo a consultare anche la pagina web della LILA (Lega Italiana per la Lotta contro l'AIDS) che illustra altri aspetti legati ad HIV e al mondo del lavoro: https://www.lila.it/it/viverehiv/503-hiv-e-diritti-nel-mondo-del-lavoro