Parliamo di privacy

Per l’ordinamento italiano la riservatezza è un diritto inalienabile di ogni persona.

L’articolo 8 della carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea in merito alla protezione dei dati di carattere personale sancisce che “ogni persona ha diritto alla protezione dei dati personali che la riguardano.”
Quando si parla di persone che vivono con l’HIV, tutelare questo diritto è ancora più importante, poiché la discriminazione e l’emarginazione a cui sono soggette può provocare loro ulteriori danni fisici e psicologici.

QUAL È LA NORMA DI RIFERIMENTO IN MATERIA DI PRIVACY PER LE PERSONE CON L’HIV?

In Italia, la legge 5 giugno 1990, n. 135, articolo 5 "Programma di interventi urgenti per la prevenzione e la lotta contro l'AIDS" sancisce che:

• nessuno può essere sottoposto, senza il proprio consenso, ad analisi per accertare la presenza d’infezione da HIV. Nemmeno in caso di ricovero in ospedale, detenzione in carcere o sul luogo di lavoro;
• le persone che si sottopongono al test hanno diritto all'anonimato;
• l’esito deve essere privato e comunicato esclusivamente alla persona che si è sottoposta al test o, in caso di minori, ai genitori o a chi esercita la patria potestà.

COME TUTELARSI?

In caso di violazione della propria privacy (ad esempio sul luogo di lavoro o a seguito di colloqui professionali) è possibile rivolgersi alle associazioni di volontariato e organizzazioni non governative che, in collaborazione con le istituzioni pubbliche, si impegnano da anni a difendere i diritti delle persone con HIV e AIDS.

In Italia ci sono varie Associazioni di volontariato impegnate nella lotta all’AIDS e alla tutela delle persone che vivono con HIV. La Lega Italiana per la Lotta contro l’AIDS (LILA) ha realizzato un utile elenco di queste associazioni.